«Chirurgia sparirà nel giro di tre anni»

Il Consiglio della Salute della Bassa Valsugana lancia un nuovo allarme per l’ospedale: «È scritto in una circolare dell’Apsp»


di Marika Caumo


BORGO. San Lorenzo: chirurgia chiusa e smantellata entro tre anni. E' una vera e propria bomba quella lanciata ieri dal Consiglio per la Salute, a margine della conferenza stampa convocata per rispondere alle dichiarazioni del coordinatore del Pd di valle Giacomo Pasquazzo.

«Ci è stato riferito di una circolare interna dell'Azienda sanitaria, un documento con cui si fissano intenti e obiettivi, in cui la stessa ha intenzione di arrivare entro pochi anni alla dismissione totale di chirurgia», spiegano i sindaci. Che vedono nell'attuale "chirurgia d'ufficio" il primo passo verso questo obiettivo. Secondo passo: entro settembre sarà tolto il 5° chirurgo. «Se teniamo conto che uno fa reperibilità notturna rimangono in 3 durante il giorno e - tra ferie, recuperi e aggiornamenti- per 200 giorni l'anno sono in 2. Calcolando che uno di loro dovrà fare anche Pronto Soccorso, come si può andare avanti?», chiedono. Terzo passo: «Sarà data disposizione di programmare tutti gli interventi a inizio settimana, con i pazienti che al venerdì saranno portati in medicina. L'obiettivo comunque è arrivare a dimettere tutti entro venerdì, in modo da avere l'intero reparto chiuso nel fine settimana», riferiscono ancora dal Consiglio per la Salute.

«Prima di parlare di numeri Pasquazzo si informi sulla rete ospedaliera e su come funziona, il servizio di chirurgia è indispensabile che resti. Dice che viene già fatta a Tione senza tanto can can: ma lì chirurgia è stata ridotta per la seconda emergenza, avendo ancora il punto nascite. Quindi lo invito caldamente ad informarsi oppure venga al Consiglio per la Salute a farlo, che le porte non le chiudiamo a nessuno», aggiunge il coordinatore dei sindaci Attilio Iseppi. Che dichiara la delusione dei colleghi alle parole del coordinatore Pd fatte via stampa e social network. «In primis è deludente che per farci ascoltare dobbiamo ricorrere alla raccolta firme, la nostra intenzione era concertare il piano provinciale, ma siamo stati snobbati. Sono 4 anni che lavoriamo come Consiglio della Salute e ora vogliamo arrivare all'epilogo, contiamo di farlo con questa iniziativa che ricordo è portata avanti anche da altre valli dove si è paventata la chiusura di sevizi che qui hanno già tolto».

La seconda delusione arriva «dal fatto che questo modo di far politica antico, che prevede la demonizzazione di chi non la pensa come te, arrivi da un giovane coordinatore. Afferma che la nostra iniziativa è finalizzata alle elezioni, la stessa obiezione che ci ha fatto la Lega prima di lui. Pensiero che non ci è passato per la testa, e poi il prossimo anno se vuole le elezioni ci sono anche per lui», conclude Iseppi. «Portiamo avanti le istanze della gente che qui ci vive. Siamo rappresentanti del territorio e lui della politica, che dovrebbe stare dalla parte della valle. Parla di logica di numeri ma lo stesso Olivieri del Pd li sconfessa. Come Consiglio per la Salute siamo sempre stati attenti e attivi, seguendo i canali istituzionali: se non fossimo intervenuti, nel 2008 odontostmatologia sarebbe stata ridotta a servizio per disabili», aggiunge Fulvio Ropelato, sindaco di Scurelle. Ci sono anche i sindaci di Pieve, Telve di Sopra, Carzano, Ivano Fracena, Grigno, Ospedaletto e Castelnuovo. Quest'ultima, Lionella Denicolò, ricorda come a gennaio l'assessora Borgonovo Re aveva promesso un giro per gli ospedali prima della revisione del piano e di eventuali tagli. «Però la mannaia è andata avanti, con l'ultima “bella” notizia di mammografia», conclude. E poi spiega che su 350 firme raccolte lunedì mattina una cinquantina arrivano da Primiero e Alta Valsugana, fino a Baselga di Piné. A sabato le firme totali comunicate da gazebo e Comuni superavano le 2.700.













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