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C’è la crisi, calano le vendite del biologico alla «Minela»

La cooperativa di Cles fa il punto del bilancio: «Una flessione che si vede anche in paesi come Germania e Francia. Ma per noi, è stato il peggiore consuntivo di sempre»



CLES. Il bilancio 2022 della cooperativa “La Minela” di Cles – che commercializza prodotti biologici dagli scaffali del punto vendita di via Trento – risente in modo particolare dell’inflazione, che ha eroso il reddito disponibile delle persone, spingendole a diradare gli acquisti.

Questo è quanto è emerso nella relazione del presidente Vigilio Pinamonti, che ha aperto l’assemblea dei soci, chiamati anche a rinnovare tre consiglieri in scadenza di mandato: Armida Pancheri, Paolo Stanchina e Lorenza Mattedi, che sono stati ringraziati per l’impegno e il contributo dato negli anni di mandato. Al loro posto sono stati votati Rina Pangrazi, Francesco Borghesi e Luciano Fedrizzi.

Nonostante il calo dell’11,7% delle vendite (passate da 1,2 milioni a 1,06), la cooperativa ha prodotto un piccolo utile (circa 6 mila euro) e ha distribuito ristorni per 30 mila euro. Come per il passato, a beneficiarne sono quei soci che hanno superato almeno i 500 euro di spesa totale durante l’anno 2022. Un modo per premiare la fedeltà d’acquisto, ma anche per ridistribuire un minimo di ristoro alle famiglie in un momento particolare, dove il potere di acquisto si riduce sempre di più.

Oltre al ristorno, la cooperativa ha attivato altre iniziative rivolte a contenere i prezzi: attraverso la fidelity card sono stati distribuiti altri 30.500 euro di sconti (15 euro di spesa abbonata su 500), così come negli acquisti su prenotazione (per esempio per olio, passata, pasta…) che garantiscono risparmi fino al 30%, oltre al 20% sugli acquisti di confezioni intere, molto apprezzati dalle famiglie numerose e gruppi di acquisto.

«Ad eccezione del 2021, eravamo abituati a bilanci in crescita, con vendite che progressivamente evidenziavano un aumento dell’affezione dei clienti verso i prodotti biologici – ha detto Pinamonti –. È vero che il trend negativo delle vendite è generalizzato e comprende anche i Paesi dove il bio è più radicato, come Francia, Germania e nord Europa, segnalando ovunque una certa difficoltà nei consumatori. Ma noi dobbiamo fare i conti con la nostra realtà, e vediamo che il 2022 è stato l’anno peggiore: l’importo medio degli scontrini si è ridotto, sono aumentati i consumatori occasionali e diminuiti quelli storici. I primi segnali sono negativi anche guardando al 2023, con un’ulteriore contrazione delle vendite e un aumento dei costi, in primis quelli di affitto e del personale, per via del nuovo contratto di lavoro».

I soci della cooperativa La Minela sono 1.468 (+15 rispetto all’anno precedente), di cui due terzi donne.

 













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