politica

«Battisti era un traditore non va commemorato»

Manuela Bottamedi se la prende con il martire irredentista e poi attacca: «L’Adunata sia spostata. Gli alpini rispettino i trentini che non festeggiano»


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. Torna alla carica, Manuela Bottamedi. Stavolta nella sua improvvisa furia autonomista se la prende con Cesare Battisti bollandolo come «traditore» e anche con chi vuole commemorarlo a cento anni dalla sua morte. E dire che a luglio, proprio per ricordare Battisti a un secolo dalla sua morte, è stata annunciata a Trento la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come raccontiamo nelle pagine della cultura.

Non solo. Non soddisfatta di aver attaccato un uomo morto per le sue idee, se la prende anche con l’adunata degli alpini che, secondo lei andrebbe spostata al 2019. Due obbiettivi che vellicano le pulsioni più autonomiste e anti italiane, stile Freiheitlichen, partito ormai accostato alla Bottamedi. Attacchi a freddo, non provocati, che la consigliera provinciale lancia dalla sua pagina Facebook.

Contro Battisti parole durissime: «Anche il Presidente Dorigatti e l'Ufficio di Presidenza del Consiglio provinciale organizzano un concerto in commemorazione di Battisti, a 100 anni dalla sua morte. Benissimo commemorare e onorare i morti e i caduti di tutte le guerre, ma commemorare un traditore no». Alla consigliera provinciale poco importa che Battisti abbia sempre difeso le sue idee a testa alta.

Però forse si è resa conto di aver esagerato, tanto che rispondendo a un commento al suo post cerca di precisare: «Ma comunque la si pensi, un personaggio storico così controverso non può essere oggetto di commemorazioni e onorificenze, pena riaprire ferite sanguinose mai rimarginate e cicatrizzate». Parole che hanno dato la stura a un fiume di insulti nei confronti di quello che, invece, per molti è un martire.

Nei commenti dopo simili affermazioni c’è anche chi si spinge a paragonare Battisti e Milosevic. Per non parlare di Giuseppe Corona che rincara la dose: «Spia al soldo italico dal 1904.....Traditore e voltagabbana, basti pensare che il 20 agosto del 1914, da Milano, chiedeva di essere arruolato al Regio Esercito Italiano, firmandosi dott. Cesare Battisti Deputato al Parlamento di Vienna per la Città di Trento....Senza Parole - Ohne Worte !!!». Posizioni, quelle della Bottamedi, che vanno oltre anche quelle, spesso dure su Battisti, di molti esponenti del Patt. Nel 2014 fu l’allora capogruppo del Patt Lorenzo Baratter aveva definito Battisti «un disertore» e aveva elogiato Bruno Franceschini, l’ufficiale dell’esercito austriaco originario di Tres che catturò Battisti.

Ma la Bottamedi ieri era in vena di polemiche e ha attaccato anche l’idea di tenere l’adunata nazionale degli alpini a Trento nel 2018 e la Provincia: «Guardate oggi la Provincia... senza alcun rispetto per la nostra Storia e per la nostra identità, prosegue l'italianizzazione del Trentino. Non possiamo stare a guardare, in silenzio. Sto preparando due mozioni per chiedere che l'adunata degli alpini sia spostata al 2019 (lo ripeto fino alla nausea: amo gli alpini, sono bravissime persone, chiedo solo che rispettino anche i tanti trentini che non vogliono festeggiare e celebrare i 100 anni di annessione del Trentino all'Italia e per chiedere che il mausoleo di Battisti sia trasformato in monumento in onore dei nostri trentini caduti nella Grande Guerra. Mozioni che, lo ripeto e lo sottolineo, non sono contro nessuno, meno che meno contro gli alpini!».

Forse consapevole che qualcuno, non solo dalle parti delle penne nere, se la prenderà, mette anche le mani avanti: «Chi farà polemica strumentale si prenderà la sua responsabilità».













Scuola & Ricerca

In primo piano