Auto-bici, una convivenza difficile: «In via Brescia a Trento un controsenso pericoloso»
La segnalazione: «La strada che sale al Bondone è una delle 23 Grandi Salite del Trentino, ma per arrivarci bisogna necessariamente attraversare la Gardesana»
TRENTO. La convivenza tra auto e bici (e anche tra bici e pedoni, a volte) può risultare difficile quando ci sono certi tratti stradali “misti” in cui tutti hanno la necessità di transitare.
È in questi casi che i pericoli aumentano e che si rischia qualche incidente che sarebbe meglio evitare.
Uno dei punti più “caldi” in questo senso è quello di via Brescia a Trento, nel suo tratto finale quando la strada confluisce sulla statale Gardesana 45 bis.
La segnalazione a “Dillo al Trentino” arriva via mail da Pietro: «Buongiorno, vorrei segnalare quello che oltre ad essere un problema è un grande controsenso.
La Strada Provinciale 85 che sale al Monte Bondone è segnalata fra quelle che sono definite le "23 Grandi Salite del Trentino", gruppo che comprende una selezione di salite che un ciclista veramente appassionato non dovrebbe perdersi per alcun motivo.
Si tratta, a mio parere, di un bellissimo incentivo all'utilizzo della bicicletta in una terra tanto ricca di natura e di paesaggi ancora incontaminati.
Queste 23 Grandi Salite godono di una particolarità: lungo tutto il percorso sono presenti chilometro per chilometro precise indicazioni circa la distanza rimanente e la pendenza dei mille metri successivi. Meraviglioso, viene da dire! E così è, in effetti.
Tuttavia, per la salita al Monte Bondone (che come detto rientra in questo gruppo) si pone un enorme problema. L'unico modo per accedere a tale strada consiste nel percorrere per alcune centinaia di metri la Strada Gardesana di Trento, proprio nel suo punto più critico, quello in cui si incrociano in maniera molto pericolosa i due sensi di marcia.
Salendo da Piedicastello di imbocca via Brescia sino a trovarsi nei pressi dell'immissione sulla Gardesana di Trento, non c'è altra via.
L'ingresso sulla strada è ovviamente molto pericoloso per una bicicletta considerata la velocità e la quantità dei veicoli in transito.
A me, appassionato ciclista, sembra un vero controsenso. Come si può incentivare i ciclisti a percorrere una determinata salita (per altro normalmente sgombra da macchine) senza però garantire un accesso sicuro alla stessa?», conclude Pietro.
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