Armanini: «Mai stato iscritto ad Ordine Nuovo» 

Verso le comunali. Sull’ex prorettore (possibile candidato sindaco del centrodestra) girano voci del suo passato da studente universitario a Padova: «A processo sono stato prosciolto e assolto»



Trento. Su Aronne Armanini, possibile candidato sindaco in città del centrodestra (e già prorettore dell’Ateneo trentino) girano voci sul suo passato da studente universitario, negli anni ’70 a Padova: «C’è chi in queste ore fa circolare la notizia che io sia stato iscritto ad Ordine Nuovo. Non è vero, non sono mai stato iscritto. Mai avuto tessere. Sono stato invece amico di Università di due imputati. Da quel processo sono stato assolto e prosciolto» spiega il docente universitario, 70 anni, che sarebbe, anzi è, in pole position per rappresentare proprio il centrodestra a maggio.

Insomma da Google, a distanza di 50 anni dai fatti, viene riesumato un ricordo dalle ricadute ancora tutte da verificare, sulla candidatura del prof che avrebbe convinto la Lega, e non solo, a farlo correre da sindaco. Il nome di Aronne Armanini venne fatto da un testimone, un militare del Ros dei carabinieri, che riferì di un documento della Questura di Padova, datato 7 maggio 1973, relativo alla «costituzione di una sezione del movimento politico Ordine Nuovo ad iniziativa di un gruppo di elementi di estrema destra con recapito provvisorio presso la nota libreria Ezzelino nella città di Padova».

Armanini figurava tra gli imputati del secondo processo che vide alla sbarra uomini di Ordine Nuovo (o presunti tali), quello del 1974, per ricostituzione del partito fascista sotto le mentite spoglie di Ordine Nero e Anno Zero, dopo che Ordine Nuovo era stato sciolto l’anno prima.

Il professore tuttavia è sereno nel ricordare fatti di 50 anni prima: «Sono stato tirato dentro un elenco, visto che avevano bisogno di nomi. Quando venni coinvolto in questa storia ero a Roma, dove stavo facendo il militare. La notizia mi arrivò da lontano, dai miei, e ne venni a sapere davvero poco. Perché mi tirarono in ballo? Ero uno studente, nel 1969 a Padova io avevo preso posizione in assemblea di facoltà contro le occupazioni. E a quel tempo quando non stavi da una parte stavi dall’altra. Io conoscevo anche Toni Negri, per dirla tutta, e sono finito dentro questo calderone. Poi non ne ho saputo più nulla e non ci sono state conseguenze. Ho fatto tutta la carriera dentro l’Università, non ho più avuto nemmeno una multa non pagata nel mio passato. Non c’è nulla di penale. La mia attività di allora è stata tutta dentro l’assemblea dell’Università. Ricordo che Giorgio Napolitano, che stato presidente della Repubblica Italiana, fece uno scritto sulla difesa della razza. E nessuno questa cosa gliel’ha fatta pesare. Son cose che possono accadere quando si hanno 20 anni» chiude Armanini che non è così ingenuo da non capire che il siluro di fine anno ha completa valenza politica.G.T.













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