«Andrà bene se sapremo essere uniti anche a distanza»
Tra i parroci che devono “inventare” la nuova messa c’è anche don Mauro Leonardelli, “super-parroco” della città con 20 mila fedeli tra Cristo Re, Solteri, Roncafort, Vela e Piedicastello. «Qui in...
Tra i parroci che devono “inventare” la nuova messa c’è anche don Mauro Leonardelli, “super-parroco” della città con 20 mila fedeli tra Cristo Re, Solteri, Roncafort, Vela e Piedicastello. «Qui in questa zona di città volontari per gestire la situazione ci sono - spiega - e quando riprenderanno le messe vedremo se ci saranno anche i fedeli. Comunque continueremo a trasmettere la messa in streaming, come già facevamo dai Solteri, organizzandoci anche per la chiesa di Cristo Re». Ai fedeli a cui fa paura una messa in cui non ci si può scambiare il segno della pace e dove si riceve la particolare da un prete con la mascherina e la mano guantata, don Mauro spiega che è l’occasione per essere ancora più uniti: «Capisco che qualcuno possa ritenere pesanti le limitazioni a cui saremo sottoposti in questo momento di emergenza. Ma il nostro compito ora è essere uniti nonostante le distanze e - come cristiani - dimostrare fiducia in chi prende queste scelte per il bene della comunità».
La ripresa delle celebrazioni non fa paura a don Mauro - dal punto di vista sanitario - dopo che i fedeli hanno dimostrato un atteggiamento prudente di fronte alla riapertura (già disposta) delle chiese per la preghiera: «I parrocchiani sono tornati nelle chiese - racconta - ma un po’ alla volta e la situazione è sempre stata sotto controllo, senza folle e senza assembramenti. Mi aspetto che succeda la stessa cosa quando il 18 maggio riprenderemo a celebrare le messe».