Accordo tra giunta e centrodestra:  si sblocca il prg

Trento. Variante Prg, accordo giunta-centrodestra su 34 emendamenti, tutti i rimanenti (più di 500) trasformati in ordini del giorno da discutere in commissione, finendo con ogni probabilità alla...


Fabio Peterlongo


Trento. Variante Prg, accordo giunta-centrodestra su 34 emendamenti, tutti i rimanenti (più di 500) trasformati in ordini del giorno da discutere in commissione, finendo con ogni probabilità alla prossima legislatura. È il consumo di suolo che continua a dividere centrosinistra e centrodestra, con il primo che punta sul recupero degli edifici e sulle aree verdi ed il secondo che preme sullo sblocco dei lavori. Andrea Maschio (M5s) è critico: «Triste teatrino, è un mercato delle vacche». Dopo il via libera al bacino idrico in Bondone, al nuovo studentato in San Bartolameo e alla conversione d'uso dell'area Cofrut di Mattarello a multiservizi, il sindaco Andreatta ha respinto le richieste che interessavano numerosi piccoli appezzamenti: «Sono spesso aree con problemi di inquinamento, non si possono sbloccare all'ultimo momento, è in contrasto con anni di pianificazione». Resta in dubbio il destino dell'area cohousing di Melta, con un probabile sì dell'amministrazione.

Il dibattito ieri si era aperto sotto buoni auspici di intesa. «C'è stata una disponibilità a dare l’ok a una serie di piccoli interventi di edificazione - ha detto Andrea Merler (Civica) - trasformando alcune aree agricole in spazi per strutture sportive o parcheggi. Va bene la riduzione di consumo di suolo, ma questi interventi possono aumentare il pregio delle aree in cui sono collocati». La seduta va avanti e il clima si incrina: Merler, dopo uno scontro verbale con Pattini, facente funzioni di presidente, raffredda gli entusiasmi: «Nel Prg ci sarebbero 300mila metri quadri di edificabile in meno, siamo all'integralismo. I nostri emendamenti chiedono appena 30mila metri quadri di nuovo edificabile del tutto compatibile con la sensibilità ambientale». Contribuisce a distendere gli animi Michele Brugnara (Pd) che apre sull'area Cofrut: «È di proprietà di una cooperativa che ha a cuore i temi ambientali, mi trova favorevole», e cerca una mediazione sul bacino idrico sul Bondone, caro al centrodestra: «L'impianto deve essere reversibile e simile ad un lago alpino, non stagnante e non impattante sul paesaggio e distante dalle Viote». Al momento in cui il giornale va in stampa la discussione era ancora in corso.















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