A22, per le auto ormai solo una corsia 

Mobilità. La proposta di Kompatscher («blocco dei tir anche in Italia») ripropone il nodo del dimensionamento dell’infrastruttura rispetto  ai flussi di traffico. Nel 2018 tir aumentati 4 volte rispetto alle auto. Il divieto di sorpasso rende spesso inutilizzabile la seconda corsia


Luca Petermaier


Trento. A tutti coloro che percorrono con una certa frequenza l’Autobrennero sarà capitato di pensarlo: l’A22 non è più un’autostrada a due corsie piene. Il divieto di sorpasso dei tir (sensata misura di sicurezza che negli anni ha fatto crollare il numero di incidenti) ha avuto l’effetto negativo di intasare la corsia di destra, quella di marcia, costringendo le auto ad utilizzare quasi solo quella di sorpasso. Il risultato è un traffico lento, spesso a singhiozzo che diventa vera “agonia” ogni qualvolta un camper o un camioncino si infila sulla corsia di sinistra per sopravanzare un tir.

La colpa, naturalmente, non è né degli automobilisti né, tantomeno, della società. Il problema - come spesso ripetuto - è che oggi l’Autobrennero è un’arteria sottodimensionata rispetto ai carichi di traffico pesante a cui è sottoposta. Le ragioni sono variegate e complesse (compresa la convenienza tariffaria dell’A22 per i trasporti su gomma dal nord Europa dovuta al fatto che la mancata concessione sta bloccando da anni un serio ritocco delle tariffe) e il fatto che tutti dicono che bisogna puntare sulla ferrovia ma finora (come denunciano anche le Confindustrie di Trentino e Alto Adige) l’offerta del trasporto su ferro non è né conveniente né competitiva.

Due giorni fa il governatore altoatesino Arno Kompatascher ha riproposto la questione del collasso dell’A22 in modo provocatorio: «Da tempo il limite per l’autostrada, come infrastruttura e anche per la popolazione, è stato raggiunto. Serve una rivoluzione». E ha messo lì alcune proposte choc: numero chiuso per i mezzi pesanti, divieto per i tir più inquinanti tra Brennero e Affi, riduzione dinamica della velocità.

Su queste proposte si è aperto il dibattito e se ne è parlato anche ieri nell’incontro tra la ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli e la Commissaria europea ai trasporti Adina Valean nell’incontro in provincia di Bolzano (vedi pezzo in basso).

Il tema dei divieti, soprattutto di quelli in Tirolo, attiene essenzialmente alla sfera commerciale. Agli automobilisti “normali” come noi, invece, interessa viaggiare con un minimo di comfort. Gli ultimi dati di traffico dell’A22 relativi al 2018, però, segnalano una crescita molto più marcata dei mezzi pesanti rispetto alle auto: +4,04% di tir e +1,05% di auto. Che, in valore assoluto, per i mezzi pesanti vuol dire essere passati dagli 1,432 miliardi di chilometri percorsi nel 2017 agli 1,490 miliardi nel 2018 (le auto hanno raggiunto i 3,5% miliardi di chilometri nel 2018). Questo significa che l’aumento di nuovi tir sull’A22 è quattro volte superiore alla crescita delle auto. Ecco perché urgono rimedi.













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