Trasporto pubblico,  la città «batte» le periferie 

I servizi sul territorio. Offerta maggiore nel capoluogo, nonostante gli investimenti sulle valli Il modello Alto Adige va in direzione opposta: 50% in più di trasporti extraurbani rispetto a Trento


Andrea Selva


Trento. La buona notizia è che il trasporto pubblico è in crescita, quella brutta è che le periferie trentine sono meno servite rispetto al centro e che c’è ancora molta strada da fare per arrivare al modello Alto Adige che a parità di abitanti può vantare - rispetto al Trentino - un 50 per cento in più di chilometri percorsi da parte dei mezzi pubblici, in particolare in ambito extraurbano.

Trento e Bo lzano: il confronto

Gli investimenti maggiori di Bolzano rispetto a Trento sono stati sottolineati nei giorni scorsi dal governatore Maurizio Fugatti ma emergono anche dai dati: 22 milioni di chilometri percorsi ogni anno dai mezzi pubblici extraurbani in Alto Adige a fronte di 14 milioni di chilometri percorsi in Trentino. Poiché gli abitanti dell’ambito extraurbano sono più o meno gli stessi (con numeri leggermente superiori per Trento) il distacco è evidente: 40 chilometri per abitante a Trento, che salgono a 66 a Bolzano. È qui che la giunta provinciale dovrà lavorare se - come avviene per altri ambiti, ad esempio la sanità - intende diminuire il divario di servizi tra città e valli con l’obiettivo di mantenere la popolazione sul territorio. Un altro dato emerge dalle statistiche dei trasporti trentini che evidenziano - in un giorno medio - un numero di corse superiori per i servizi urbani (concentrati in massima parte fra Trento e Lavis) rispetto alle corse dei servizi extraurbani (comunque in aumento): 2.268 nel primo caso a fronte di 1.997 corse per l’extraurbano. Si tratta di un confronto molto delicato (perché gli ambiti e le distanze sono diverse) ma anche il dato sui passeggeri conferma un certo sbilanciamento a favore del centro.

Passeggeri in aumento

Il numero di passeggeri è comunque in aumento: dai 97 mila passeggeri al giorno del 2017 ai 102 mila del 2019. «Si tratta di un aumento del 3,3% rispetto all’anno precedente - spiega il dirigente provinciale dei trasporti, Roberto Andreatta - che va attribuito sia all’ambito urbano che all’ambito extraurbano. Su questo secondo fronte (extraurbano) dopo una diminuzione dei flussi nel 2018 è ripartito quest’anno il trend positivo con un aumento del 3,5%». Tra gli interventi che la giunta provinciale potrebbe prendere in considerazione c’è il cadenzamento delle corse che - secondo alcune sperimentazioni nelle valli trentine - ha dato risultati positivi: «Una riorganizzazione delle corse sulla linea Cles-Mezzocorona ci ha consentito, con un solo turno di personale in più, di ottenere un orario cadenzato. Ebbene, dopo alcuni mesi di “assestamento” l’utenza ha dimostrato di gradire il servizio con un aumento dei passeggeri del 5,6% dal 2018 al 2019» conclude Andreatta.













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