Tram, Bolzano avanti tutta. E a Trento si chiacchiera 

Mobilità. Nel capoluogo altoatesino già definito il tracciato dal centro all’ospedale e l’ipotesi di finanziamento: 120 milioni da dividere equamente tra Comune, Provincia e Stato



Trento. A Trento, per ora, la tramvia è solo un’ipotesi per il futuro, come ha detto l’assessore alla mobilità Alberto Salizzoni nel corso del convegno organizzato al Muse due giorni fa dal comitato “Un tram per Trento” e da Transdolomites. Ma mentre nel capoluogo trentino si vive di sogni e di rendering - con un Pum varato nel 2009 e sostanzialmente rimasto lettera morta in questi anni - a Bolzano il progetto per la tramvia ha già imboccato la giusta direzione.

Accordo Comune-Provincia

Pochi giorni fa, infatti, l’amministrazione Caramaschi e la Provincia di Bolzano hanno definito il tracciato della Linea 1, che collegherà il centro città con l’ospedale e Ponte Adige. Con un solo punto interrogativo: l’esito del referendum con il quale il 24 novembre verrà chiesto alla popolazione il via libera alla tramvia. Detto questo, è già stato avviato anche l’iter per la richiesta di un finanziamento a Roma: entro fine anno il dossier verrà inviato nella capitale con l’obiettivo di portare a casa 40 milioni di euro sui 120 necessari per completare l’opera. Gli altri 80 milioni, secondo le intenzioni, saranno coperti in egual misura da Comune e Provincia.

Il percorso

Le fermate previste per il tram di Bolzano sono 17, con tempi di percorrenza tra i 25 e i 28 minuti. Tra i punti rimasti in sospeso c’è la fermata di partenza in centro: l’ipotesi prevalente è piazza Stazione, ma il tracciato potrebbe essere allungato di qualche decina di metri e arrivare alla funivia del Renon. Poi piazza Domenicani, ponte Talvera, corso Libertà, piazza Adriano e, appunto, viale Druso, ospedale, Ponte Adige. Qui è previsto il progetto di interscambio per i pendolari. E poi, da lì, l’ipotesi di proseguire verso l’Oltradige.

La tempistica

A suo tempo Arno Kompatscher, presidente della Provincia, aveva indicato nel 2025 l’anno della prima corsa del tram di Bolzano. Probabilmente una previsione ottimistica, ma che la dice lunga sulla volontà dell’amministrazione altoatesina di realizzare un progetto in grado di ridisegnare la mobilità nel capoluogo.

Trento nel limbo

E a Trento? Il tram, per ora, è il sogno di un gruppo di cittadini (e tra questi alcuni consiglieri comunali) che vede in questa soluzione la possibilità di un collegamento nord-sud in grado di liberare parte della città dalle auto e di ridisegnare urbanisticamente alcune aree, oggi a nord. Nel convegno al Muse l’assessore Salizzoni non ha escluso questa ipotesi ed ha annunciato l’affidamento del nuovo Pum entro la fine dell’anno.

Ci sarebbe però da chiedersi che fine ha fatto il Pum varato dieci anni fa. In quel documento si prevedeva si ridurre del 20 per cento il traffico privato entro il 2018. Un risultato che non solo non è stato raggiunto: non è stato neanche messo un mattone, visto che i flussi di traffico sono sostanzialmente rimasti invariati. Nello stesso Pum si ipotizzavano le corsie preferenziali per gli autobus: anche queste sono rimaste lettera morta. Per farle, bisogna fare una cosa molto impopolare: togliere posteggi. Con queste premesse, difficile parlare di tram. G.F.P.













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