Traffico illecito di carburanti, la Finanza sequestra 52 tonnellate di olio lubrificante sull’A22
Fermati due tir stranieri e denunciati i camionisti. In due anni sequestrate 600 tonnellate di prodotti petroliferi di contrabbando
GUARDA IL VIDEO: L'intervento dei finanzieri: il prodotto era destinato al mercato italiano senza il pagamento di imposte
BOLZANO. Le Fiamme Gialle altoatesine hanno concluso un’altra importante operazione contro il traffico illecito di prodotti petroliferi.
Dopo il recente sequestro di gasolio di contrabbando eseguito a marzo alla barriera autostradale di Vipiteno, la Guardia di Finanza di Bressanone ha intercettato lungo l’asse autostradale A22, nei pressi dell’area di servizio «Plose Ovest», due autoarticolati provenienti da un Paese comunitario carichi di circa 52 tonnellate di olio lubrificante che stavano per essere immessi in consumo nel territorio dello Stato in totale evasione d’imposta.
Nel procedere al controllo dei mezzi e della merce trasportata, i militari, insospettiti dalle vistose anomalie contenute nella documentazione accompagnatoria fornita dai conducenti (dalla quale si evinceva che il prodotto sarebbe stato scaricato presso un sito di stoccaggio situato in provincia di Salerno, per conto di una società avente sede nel napoletano), hanno deciso immediatamente di procedere a più approfonditi controlli.
Con l’ausilio delle banche dati in uso alla Guardia di Finanza, si appurava che la società italiana, destinataria «cartolare» del prodotto, si occupava di «servizi logistici» e non di commercio di prodotti petroliferi.
Inoltre, il prodotto trasportato non risultava scortato dal documento riportante il «Codice Amministrativo di Riscontro» (CAR), previsto obbligatoriamente per la circolazione degli olii lubrificanti.
I Finanzieri provvedevano, quindi, ad effettuare dei prelievi del liquido per constatarne la reale natura. In particolare, veniva eseguito un test speditivo attraverso uno «spettrofotometro compatto a semiconduttore». Si tratta di uno strumento realizzato dal Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento, in collaborazione con il Comando Regionale Trentino Alto Adige della Guardia di Finanza di Trento, che, attraverso sorgenti di onde elettromagnetiche, consente di verificare, in maniera speditiva, se il prodotto corrisponda a olio lubrificante ovvero sia idoneo alla carburazione e, quindi, da assoggettare ad accisa. Nel caso di specie, il test restituiva valori che lo rendevano qualificabile come olio base e/o lubrificante.
Vista l’impossibilità di individuare con certezza il reale destinatario del prodotto e quindi il soggetto economico italiano obbligato al pagamento dell’imposta di consumo, i Finanzieri procedevano al sequestro preventivo del prodotto trasportato, delle motrici e dei rimorchi, nonché al sequestro probatorio della documentazione rinvenuta e alla denuncia, a piede libero, dei conducenti degli autoarticolati per il reato di contrabbando previsto dall’art. 40 del Testo Unico sulle Accise, che prevede la reclusione da 6 mesi a 3 anni e la multa dal doppio al decuplo dell’imposta evasa e comunque non inferiore a 7.746 euro.
Tale attività rappresenta l’ultimo degli interventi operati dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Bressanone che, in poco più di due anni, ha fermato e sottoposto a sequestro circa 800.000 litri di prodotti petroliferi di contrabbando (pari a 600 tonnellate), per un ammontare di tributi evasi superiore a 220.000 euro tra accise e imposte di consumo.
Buona parte del prodotto petrolifero sequestrato è stato assegnato al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per l’utilizzo nelle proprie attività istituzionali mentre numerosi automezzi utilizzati per il contrabbando sono stati confiscati e venduti all’asta (i relativi proventi sono finiti nelle casse dello Stato).