IL RICORDO

Stava, cerimonie in ricordo delle 268 vittime

Si sono tenute ieri (19 luglio) a Tesero le cerimonie in ricordo della catastrofe di Stava del 19 luglio 1985, che, a causa del crollo dei bacini di decantazione della miniera di Prestavel, provocò la morte di 268 persone



TRENTO. Quest'anno l'anniversario è stato dedicato al ricordo di Mariano Scano, Maria Rosaria Pitzalis, Luciana Sigura e Maria Assunta Cara, i quattro ragazzi di Samassi in Sardegna, periti nel disastro. La Santa Messa in suffragio delle Vittime, officiata da don Bruno Da Pra, è stata celebrata alle ore 18.30 al cimitero monumentale di San Leonardo, preceduta dalla cerimonia di deposizione di un mazzo di fiori al monumento donato dalle popolazioni del Vajont davanti alla chiesetta «La Palanca», per iniziativa degli Alpini delle Sezioni ANA di Tesero e Longarone.

«Il tempo può lenire la sofferenza - ha detto don Bruno nella sua omelia - ma non può cancellarla dai nostri cuori. Questo è un disastro che si poteva e si doveva evitare». La parola d'ordine, dunque, è innanzitutto prevenzione. Tuttavia, come illustrato alla Giunta provinciale dal presidente di Stava 1985 Graziano Lucchi, dopo quel terribile giorno di 34 anno fa ci sono stati nel mondo oltre 70 disastri che hanno interessato bacini analoghi a quelli di Stava. Segno che la storia non non contiene mai lezioni definitive, che l'impegno deve ripartire ogni giorno. Stasera, alle ore 21, è previsto presso il teatro comunale di Tesero il concerto della banda di Samassi. 













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