TRENTO

«Scuola: altri 50 mezzi per il trasporto, ma si resta in presenza» 

Noi siamo messi già bene con la scuola. Abbiamo pochi casi e c’è una ricerca del Azienda sanitaria che dimostra come l’incidenza del contagio a scuola sia molto bassa



Trento. «Noi siamo messi già bene con la scuola. Abbiamo pochi casi e c’è una ricerca del Azienda sanitaria che dimostra come l’incidenza del contagio a scuola sia molto bassa. Detto questo abbiamo già messo a punto un ulteriore sforzo per mettere a disposizione altri cinquanta mezzi o di più per il trasporto scolastico. In questo modo, contiamo di scendere al di sotto del 70% di occupazione dei mezzi, realizzando un buon distanziamento anche durante gli spostamenti da e per la scuola. Questo perché il nostro principale obiettivo è mantenere la scuola in presenza». L’assessore all’Istruzione Mirko Bisesti spiega che con il nuovo Dpcm annunciato dal primo ministro Giuseppe Conte non ci saranno grandi cambiamenti per la scuola trentina. Soprattutto, non si prevede l’ingresso scaglionato alle superiori e neanche di fare un turno pomeridiano come suggerito dal governo. Questo perché le misure di contenimento del Covid a scuola in Trentino stanno funzionando: «Noi abbiamo fatto un grosso sforzo dotando tutte le scuole di termoscanner, prevedendo ingressi separati e distanziamento delle classi anche durante la ricreazione, per non parlare dell’aumento del numero delle classi per assicurare la distanza minima di un metro anche durante le lezioni. Grazie a queste misure la scuola trentina sta reggendo e anche gli studi dell’Apss dicono che il contagio a scuola è molto basso. Detto questo, abbiamo deciso di fare un ulteriore sforzo per quanto riguarda i trasporti. Nei giorni scorsi abbiamo trovato oltre 50 mezzi per il trasporto scolastico extraurbano.Si tratta anche di autobus più piccoli per servire paesi e territori lontani da Trento. In questo modo la percentuale di occupazione scenderà ben al di sotto del 70% e con questo dovremmo assicurare un buon distanziamento all’interno dei mezzi. Per quanto riguarda lo sfalzamento degli orari di ingresso e di uscita a scuola, noi abbiamo valutato che sul nostro territorio non sarebbe una misura efficace. Può servire nelle città più grandi, ma in un territorio montano come il nostro dove non si può replicare una corsa dopo un’ora dalla precedente è inutile. Meglio cercare di aumentare le corse».













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