L'INTERVISTA

Sara, vicecomandante dei vigili a soli 29 anni 

La nomina ad Appiano. Da novembre è al fianco dello storico responsabile Christian Carli «Hanno preso a calci la nostra auto ma non ho perso il controllo. Il segreto? La forza delle parole»


MASSIMILIANO BONA


APPIANO. Se non è l’unica in Italia, poco ci manca. Sara Lazzarini, con i suoi 29 anni, dal primo novembre è stata nominata vicecomandante della polizia locale di Appiano. Ha un compagno che insegna matematica e fisica e un figlio di 3 anni, «a cui brillano gli occhi quando vede la mamma in divisa».

A puntare con decisione su di lei è stato il comandante di lungo corso Christian Carli, con cui ha fatto un servizio notturno fino alle 4 in occasione delle feste di Halloween.

Facciamo un salto indietro: quando ha deciso di entrare nelle forze dell’ordine?

«Era il mio obiettivo principale, fin da piccola. Mi ha sempre affascinato la possibilità di poter essere utile alla gente comune. In linea teorica avrei dovuto entrare nell’Arma, poi nel 2012 mi si è presentata questa opportunità e l’ho colta al volo».

È entrata nella polizia locale di Appiano come ausiliaria?

«Sì, ho fatto tutta la trafila. Ho iniziato come ausiliaria del traffico a Monticolo e ho svolto questi compiti per tre anni. Poi ho superato i concorsi da agente e agente scelto».

Fino al salto come vicecomandante a soli 29 anni..

«Sono orgogliosa di questo nuovo incarico che cercherò di svolgere al meglio , con impegno e determinazione. Il nostro comando, qui, è come una famiglia e per capirci, in strada, basta uno sguardo. Ci sono sette vigili, comandante compreso, due ausiliari del traffico e quattro amministrativi».

Appiano è stato il primo Comune in Provincia a sperimentare le «pattuglie rosa». E lei ne ha fatto parte. Come si è trovata?

«Assolutamente bene. Lavoro bene con tutti, ma l’importante è saper fare squadra. Di regola lavoro in turno con due uomini e l’intesa è più che buona».

Non ha mai avuto paura di dover fermare - con le cattive - un energumeno che magari aveva esagerato con l’alcol?

«No, di carattere non mi faccio certo mettere i piedi in testa. L’importante è saper usare il cervello, sommato alla calma, senza farsi provocare. La mia arma in più è il dialogo».

La scorsa settimana uno straniero ha preso a calci e pugni la vostra auto di servizio. Come ne è uscita?

«Sono stati minuti oggettivamente difficili. Eravamo nel parcheggio di un centro commerciale della zona. Ho avuto la freddezza per tenere con tutte le mie forze la portiera dell’auto e chiamare al contempo i rinforzi via radio».

Sapeva che se fosse uscita dall’auto non avrebbe avuto chance..

«Sì, lui era grande e grosso ma anche fuori controllo. Per difendermi avrei potuto usare solamente le mie mani. Siamo riusciti comunque a riportarlo piano piano alla calma fino all’arrivo dei carabinieri».

In questi giorni il Comune di Laives ha autorizzato l’impiego del «taser» per la polizia locale. Cosa ne pensa?

«Mi sembra eccessivo, almeno per i Comuni di una certa grandezza, anche se devo riconoscere che rispetto ad una volta anche per la polizia locale il compito è più difficile. Dal tardo pomeriggio in poi in strada ci sono anche persone poco raccomandabili».

Lei ha detto che per difendersi ha “solo le mani”. Avete fatto qualche corso?

«Sì, in caserma abbiamo frequentato tutti un corso di Krav Maga, un sistema di combattimento ravvicinato, molto utile anche come autodifesa».

Le pattuglie notturne la spaventano?

«Al contrario, mi piacciono. Arriviamo anche fino alle 4 del mattino. Serve maggiore attenzione e gli utenti da controllare magari sono diversi da quelli di tutti i giorni».

Ha un difetto?

«A volte, forse, sono un po’ impulsiva e mi è capitato di intervenire da sola. D’istinto. Ma ci sto lavorando, nel senso che sono consapevole del fatto che l’aiuto di un collega, spesso, si può rivelare fondamentale».

Tra qualche anno il comandante Carli andrà in pensione..

«Spero accada molto tardi. La sua guida è preziosa per me e per tutto il comando».













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