Valbusa Grande, il capitello torna a splendere
Conclusi i lavori di restauro. All’interno il quadro dedicato a s. Antonio da Padova
ROVERETO. Gli anni di abbandono dell’edicola votiva di via Valbusa Grande sono finiti. Si sono conclusi i lavori di restauro dell’edicola votiva a Sant’Antonio del 1731 ed oggi alle 11.15 ci sarà l’inaugurazione e benedizione a cura del Comune e Circoscrizione. Era stato il consigliere della circoscrizione centro Giuseppe Di Spirito a caldeggiarne il ripristino, che poi si è tenuto, basandosi sulla ricerca storica realizzata da Paolo Giuliani (della macelleria di via Rialto). Il quadro originale rappresentava un incendio di case in Valbusa e una processione con il SS. Sacramento, in alto a destra la Madonna con Bambino e a sinistra san Antonio separati da un raggio luminoso, che scende dall’alto a estinguere l’incendio divoratore. Negli anni 80 del secolo scorso il quadro venne rubato dalla nicchia sostituito con una stampa in memoria del Santo di Padova. In un documento dall’archivio arcipretale di san Marco si legge che: "per negligenza di un falegname in casa di Girolamo Sarzani, in Valbusa settentrionale, scoppiò un terribile incendio. La casa crollò, e vi perì la domestica del proprietario. Nel 1845 si raccolsero fiorini 15,36 per la cornice del quadro che venne poco tempo fa dipinto da un ottimo benefattore. I lavori di restauro hanno interessato l’intera costruzione: dalla copertura, con il rifacimento ex novo del tetto, all’intonaco che è stato restaurato e consolidato seguendo le prescrizioni della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, vista la presenza di traccie di pitture antiche. Si è inoltre provveduto al rifacimento integrale dell’impianto elettrico dell'edicola. Terminati i lavori di restauro, nella nicchia centrale dell'edicola è stata posta una copia della pala d'altare che si trova nella chiesa di San Rocco di corso Bettini, opera di Francesco Antonio Vanzo, che raffigura Gesù Bambino che appare a Sant'Antonio. La riproduzione è stata realizzata su un pannello in alluminio dalla ditta “Osiride” di Rovereto, grazie alla collaborazione di Roberto Conzatti. Grazie ad una donazione l’altare marmoreo è stato dotato di una nuova tovaglia, confezionata da Maria Pasquali Botti.