Rovereto. Quasi quattrocento studenti in marcia fino alla Campana, per uno sport inclusivo e che educa alla vita. Ieri davanti a Maria Dolens sono arrivati circa 350 studenti del Don Milani (23 classi aderenti, oltre la metà della scuola), assieme a due classi del Liceo Rosmini. Con loro c'era il gruppo degli Apocrifi, con cui hanno cantato le canzoni di De André, intervallate dagli interventi e dalle riflessioni degli studenti. Al termine, a mezzogiorno, l'incontro si è concluso con i rintocchi della Campana dei caduti. La marcia di ieri ha chiuso il progetto dell'istituto Don Milani "Sportivi dentro", a cavallo tra sensibilizzazione e formazione pratica degli studenti. Ad organizzare il percorso, e quindi anche a coordinare la marcia di ieri, sono state due classi quinte dell'indirizzo servizi socio sanitari, come progetto di alternanza scuola - lavoro, in collaborazione con la Comunità della Vallagarina. Gli interventi e le riflessioni lette ieri a Miravalle hanno tutte avuto al centro la partecipazione, la solidarietà, l'inclusione, il sacrificio, applicate allo sport. Ma si sa che lo sport "è palestra di vita", e ciò che da giovani si impara facendo sport, lo si mette poi in pratica nella vita. Come ha spiegato, per esempio, un giovane studente del Don Milani, sportivo e atleta, che ha raccontato i suoi sacrifici in allenamento, che sono sacrifici simili a quelli che si deve fare nella vita per superare le difficoltà e centrare i propri sogni, i propri obiettivi.
Il prete di Barbiana
Altro tema di riflessione è stato il pensiero di Don Milani e i valori fondanti della scuola di Barbiana, come la partecipazione, la solidarietà e l'impegno; si è parlato di fallimenti, di successi, di disabilità. Sono temi importanti anche per il percorso degli stessi studenti dell'indirizzo socio sanitario: includere, aiutare, affrontare il tema della disabilità, sono argomenti che potranno ritrovare tra qualche anno lungo il loro percorso, non più scolastico, ma professionale. A coordinare tutto il percorso è stato il docente Francesco Stabili: «Decine di “grazie prof per questa meravigliosa giornata” mi hanno piacevolmente gratificato per le fatiche progettuali - dichiara Stabili - e mi hanno confermato nel sofferto ed altrettanto entusiasmante ruolo di educatore e formatore. La speranza è che tutti gli studenti coinvolti imparino a perseguire i Veri Valori condivisi con la loro comunità, che saranno i soli a rendere la loro vita veramente felice».