«Solidarietà e sacrificio:  lo sport educa alla vita» 

La marcia alla Campana dei caduti. Quasi quattrocento studenti hanno partecipato alla conclusione del progetto “Sportivi dentro” proposto dall’istituto don Milani


MICHELE STINGHEN


Rovereto. Quasi quattrocento studenti in marcia fino alla Campana, per uno sport inclusivo e che educa alla vita. Ieri davanti a Maria Dolens sono arrivati circa 350 studenti del Don Milani (23 classi aderenti, oltre la metà della scuola), assieme a due classi del Liceo Rosmini. Con loro c'era il gruppo degli Apocrifi, con cui hanno cantato le canzoni di De André, intervallate dagli interventi e dalle riflessioni degli studenti. Al termine, a mezzogiorno, l'incontro si è concluso con i rintocchi della Campana dei caduti. La marcia di ieri ha chiuso il progetto dell'istituto Don Milani "Sportivi dentro", a cavallo tra sensibilizzazione e formazione pratica degli studenti. Ad organizzare il percorso, e quindi anche a coordinare la marcia di ieri, sono state due classi quinte dell'indirizzo servizi socio sanitari, come progetto di alternanza scuola - lavoro, in collaborazione con la Comunità della Vallagarina. Gli interventi e le riflessioni lette ieri a Miravalle hanno tutte avuto al centro la partecipazione, la solidarietà, l'inclusione, il sacrificio, applicate allo sport. Ma si sa che lo sport "è palestra di vita", e ciò che da giovani si impara facendo sport, lo si mette poi in pratica nella vita. Come ha spiegato, per esempio, un giovane studente del Don Milani, sportivo e atleta, che ha raccontato i suoi sacrifici in allenamento, che sono sacrifici simili a quelli che si deve fare nella vita per superare le difficoltà e centrare i propri sogni, i propri obiettivi.

Il prete di Barbiana

Altro tema di riflessione è stato il pensiero di Don Milani e i valori fondanti della scuola di Barbiana, come la partecipazione, la solidarietà e l'impegno; si è parlato di fallimenti, di successi, di disabilità. Sono temi importanti anche per il percorso degli stessi studenti dell'indirizzo socio sanitario: includere, aiutare, affrontare il tema della disabilità, sono argomenti che potranno ritrovare tra qualche anno lungo il loro percorso, non più scolastico, ma professionale. A coordinare tutto il percorso è stato il docente Francesco Stabili: «Decine di “grazie prof per questa meravigliosa giornata” mi hanno piacevolmente gratificato per le fatiche progettuali - dichiara Stabili - e mi hanno confermato nel sofferto ed altrettanto entusiasmante ruolo di educatore e formatore. La speranza è che tutti gli studenti coinvolti imparino a perseguire i Veri Valori condivisi con la loro comunità, che saranno i soli a rendere la loro vita veramente felice».













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