il cipresso di piazza filzi 

Pozzer attacca: «Abbattuto ma si poteva  salvare»

ROVERETO. Una perizia scarna e per il dottor Maresi c'è sempre solo una soluzione: abbattere. Così commenta la risposta ricevuta alla sua interrogazione sul cipresso di Sacco il Verde Ruggero Pozzer....



ROVERETO. Una perizia scarna e per il dottor Maresi c'è sempre solo una soluzione: abbattere. Così commenta la risposta ricevuta alla sua interrogazione sul cipresso di Sacco il Verde Ruggero Pozzer. In due righe Giorgio Maresi della Fondazione Mach suggeriva l'abbattimento dell'albero: "presenta ferita alla base con estesa carie sul fusto; la vegetazione è stentata e può essere considerata deperente. Inoltre è inclinata più dell'ultimo rilievo". Situazione irrecuperabile, oppure, come sostiene Pozzer, perizia scarna e unilaterale. «Le piante si ammalano, come le persone - scrive Pozzer - e si curano e si mettono in sicurezza; ma ci vuole volontà e rispetto per l’ambiente delle quali l’amministrazione Valduga è priva. Senza considerare che il cipresso è per eccellenza uno degli alberi staticamente maggiormente resistenti.Più facile abbattere con superficialità. Sulle perizie prodotte di Maresi si legge sempre “abbattere”, mai si è vista considerata l’ipotesi di cura e di messa in sicurezza». Pozzer chiede ancora una volta l'istituzione di una squadra di operai giardinieri.













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