«Padroni che offendono la storia di Rovereto» 

La vertenza Sicor. Duro attacco del sindaco di fronte al silenzio e al rifiuto al dialogo da parte dell’azienda: «La città è sempre stata culla di un’industria rispettosa della sua comunità»


MICHELE STINGHEN


Rovereto. "Padroni che offendono il bagaglio storico di Rovereto". Va giù duro il sindaco Valduga, di fronte al silenzio e al rifiuto al dialogo da parte degli amministratori della Sicor. I vertici dell'azienda, sotto i riflettori della cronaca locale da luglio, non solo hanno snobbato operai e sindacati: non rispondono nemmeno al sindaco di Rovereto. E Valduga, di solito tendente ai toni moderati, va su tutte le furie: "silenzio inaccettabile, Rovereto non ha bisogno di essere offesa da "padroni" che mal si conciliano con l'essere industria nel 2020", sono le sue parole. Il primo cittadino, Francesco Valduga, aveva chiesto un incontro ai dirigenti dell'azienda, in cui garbatamente chiedeva di poterli ascoltare e si offriva per farsi tramite e veicolo di dialogo con i lavoratori, per cercare una soluzione alla crisi di relazioni tra ditta e maestranze. Non si sono presentati il 4 agosto, nè hanno risposto al nuovo invito ad un incontro, anche da remoto. Il sindaco non ha avuto modo di dialogare sulla vicenda. È da luglio che gli operai sono in agitazione, dopo l'annuncio di Sicor di voler tagliare gli integrativi e altre voci contrattuali, facendo perdere ai lavoratori fino a 3000 euro all'anno. I dirigenti hanno sempre negato incontri ai sindacati, e avevano inviato solo una risposta una settimana fa, dicendo che si facevano tagli per evitare di licenziare. Una versione rigettata dai sindacati, che invece ricordavano i costanti utili dell'azienda, le commesse che non si sono fermate e le richieste continue di straordinario.

Solidarietà da molti operai

Il caso di Sicor aveva spinto, nel corso dell'estate e anche adesso, la mobilitazione di operai di altre aziende da tutto il Trentino (ieri hanno scioperato i lavoratori di Mariani) e la presa di posizione di tutto il mondo sindacale, non solo dei metalmeccanici ma anche dei pensionati o della funzione pubblica. Il timore è che se passa la linea di Sicor, altre imprese possano fare altrettanto; preoccupano i sindacati anche i silenzi di Confindustria, che segnalano anche delle "titubanze" da parte della Provincia. Non ha titubanze il sindaco, di fronte al silenzio opposto anche nei suoi confronti. "È inaccettabile - scrive il sindaco - che un'azienda, seppur importante, si rifiuti di ripetutamente di aver qualsiasi rapporto con il Primo cittadino e rappresentante di tutta quella comunità in cui da anni opera. Avevamo peraltro letto le esternazioni della dirigenza locale che senza possibilità alcuna di interlocuzione ha snocciolato dati, dato giudizi, espresso opinioni che sembrano non rappresentare la realtà così come rappresentata da chi ha invece accettato il dialogo con la città e chi la rappresenta. Rovereto da sempre è stata culla di un'industria non solo produttiva e capace di dialogo, ma soprattutto rispettosa della sua Comunità che ha saputo, pur fra mille traversie storiche, promuovere un ruolo sociale dell'impresa positivo. Proprio per questo bagaglio storico Rovereto non ha bisogno di essere offesa da "padroni" che mal si conciliano con l'essere industria nel 2020», conclude Valduga.













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