Melotti gremito per Franco e Luciana Perlasca
Rovereto. “Comprendere è impossibile, ma è necessario ricordare, perché quello che è successo può tornare”. Con queste toccanti parole tratte dal libro “Se questo è un uomo” " di Primo Levi, uscito...
Rovereto. “Comprendere è impossibile, ma è necessario ricordare, perché quello che è successo può tornare”. Con queste toccanti parole tratte dal libro “Se questo è un uomo” " di Primo Levi, uscito miracolosamente vivo dal campo di concentramento di Auschwitz, è iniziata per oltre 420 studenti degli istituti superiori di Rovereto la straordinaria mattinata all'Auditorium Melotti con Franco e Luciana Perlasca, figlio e nuora di Giorgio Perlasca, e dello storico di religione ebraica Federico Steinhaus. È seguita la lettura di una lettera che Liliana Segre ha voluto inviare di persona ai nostri ragazzi, invitandoli con forza e coraggio a vincere l'indifferenza verso l'antisemitismo e verso ogni strisciante razzismo. Proprio Federico Steinhaus ha illustrato quanto ancora persiste la discriminazione verso il popolo ebraico, in Europa come pure in Italia, anche attraverso la semplice banalizzazione della Shoah. È toccato poi a Franco e Luciana Perlasca narrare la straordinaria storia di Giorgio Perlasca, che tra il 1944 e la primavera 1945 salvò oltre 5 mila ungheresi di religione ebraica. Una vicenda di cui si seppe, anche nella sua famiglia, solo nel 1988. Un diario ritrovato quasi casualmente in casa sua narrava con precisione quei terribili mesi trascorsi nella capitale ungherese. Lui fascista fin da giovane e membro delle milizie del dittatore Franco durante la guerra civile spagnola, utilizzò un documento di quel Paese neutrale per ottenere la cittadinanza iberica. Di lì a pochi giorni Giorgio si ritrova diplomatico spagnolo a Budapest e con coraggio e incredibile determinazione falsifica documenti salvando migliaia di ebrei rifugiandoli in un piccolo quartiere della città. Con l'arrivo dell'armata russa quelle migliaia di persone sono definitivamente salve. Ma non si dimenticano di quel magnifico uomo. Alcune donne, giovani nel terribile 1944, giungono a Padova, suonano al campanello di Giorgio Perlasca e riconoscendolo danno inizio ad una storia tanto meravigliosa. Giorgio riceve dall'Ungheria, dalla Spagna e dall'Italia la maggiori onorificenze. Lo Stato di Israele lo nomina Giusto tra le Nazioni. Per due ore e mezza i nostri giovani hanno ascoltato, interrogato, riflettuto e compreso. Per il Lions Club Rovereto Host la gratificazione di aver offerto loro una straordinaria opportunità di crescita civile.