Marco, bocconi avvelenati per eliminare i gatti  

L’allarme arriva per via Pinera. In aumento i casi e le segnalazioni alla colonia autorizzata L’appello alle forze dell’ordine per trovare il colpevole di molti animali morti o salvati in extremis 


MICHELE STINGHEN


Rovereto. In piena emergenza da pandemia di Covid e quando nemmeno ci si potrebbe muovere da casa, c'è chi ne approfitta per avvelenare i gatti della colonia felina di via Pinera a Marco. Il primo allarme era stato lanciato da Pierluigi Raffo del canile di Rovereto, che ha ricoverati i felini avvelenati. A chiedere che le forze dell'ordine scovino la (o le) persone talmente incivili da mettersi ad avvelenare animali è l'associazione "Le Fusa", che si occupa della colonia di Marco. Una colonia che rispetta le normative: il cibo viene fornito tramite una volontaria Enpa e i gatti vengono sterilizzati. L'associazione animalista ricorda che non è la prima volta che la colonia felina viene attaccata da alcuni proprietari agricoli e da alcuni residenti dei dintorni. Un lungo elenco di attriti e un'escalation di «Nel 2018 hanno chiesto al Comune di Rovereto di spostare la colonia. Da sopralluogo effettuato da un funzionario comunale non era stata riscontrata nessuna motivazione che avvalorasse quanto fortemente lamentato; nel 2019 un nuovo residente vicino alla colonia ha presentato denuncia alla Polizia Locale chiedendo lo spostamento della colonia: in quel caso sono intervenute anche le guardie zoofile Enpa, e assieme ai vigili urbani si constatò che nessuna legge era stata violata e che la colonia felina era gestita correttamente». Si passa a mezzi meno ortodossi: «Lo scorso settembre intervengono nuovamente le guardie zoofile Enpa, in seguito ai continui rimproveri e minacce volti alla conduttrice da parte dei nuovi vicini, per ribadire che le colonie feline sono per legge tutelate e non si spostano dal loro habitat» ricordano i volontari de Le Fusa. Iniziano così ad apparire bocconi avvelenati. Già nel 2017 erano apparsi bocconi contenenti metaldeide e lasciati presso le casette rifugio. A fine agosto 2019 spariscono due gatti. Non si riuscì tuttavia a risalire ai colpevoli. L'emergenza per Covid 19 sembra aver dato una scusa ad alcuni malviventi per cercare di avvelenare i gatti. Lo scorso 19 marzo vengono segnalate persone che si aggirano attorno alla colonia, non autorizzate e nonostante le restrizioni. Il 23 marzo il primo gatto morto avvelenato. Il 30 marzo vengono trovati due gatti avvelenati ancora vivi, un terzo fuggito. Vengono trovati dei bocconi avvelenati, già portati ad analizzare. «Due dei gatti avvelenati sono stazionari; il terzo purtroppo è in peggioramento. Una cosa è certa, una volta che si saranno ripresi, vivranno per sempre con le conseguenze provocate dall'avvelenamento. Dei 25 gatti sterilizzati ne sono rimasti 12 e 3 sono ricoverati. Grazie a chi collabora per la loro salvaguardia e al canile di Rovereto nella speranza che le forze trovino i colpevoli», dice il direttivo de Le Fusa.













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