Macellazione “fai da te” e cittadini inorriditi 

La festa del Sacrificio. Al di là del rito e degli indiscussi valori sottesi alla cerimonia islamica le macellazioni su un balcone a Mori e in uno slargo di via Paoli hanno urtato molti cittadini


MATTEO CASSOL


Rovereto e mori. La “Festa del sacrificio” islamica ha radici e valori, non solo religiosi ma anche di solidarietà, importanti e degni del massimo rispetto. Ma quest’anno ha portato immagini sconcertanti alla vista di diversi lagarini. La festa, che è tutt’altro che tale per milioni di animali in tutto il mondo, secondo la tradizione prevede che il capofamiglia sgozzi un ovino, un caprino, un bovino o, ad altre latitudini, un camelide. Dividendone le carni con chi non può permettersi di fare lo stesso. Spesso però questa pratica (negli esiti, comunque, non troppo diversa da ciò che avviene per la Pasqua cristiana) viene messa in atto tramite il fai-da-te, in palese o potenziale violazione di varie norme in vigore nel nostro Paese. Tra gli episodi documentati fotograficamente, in un cortile di via Paoli a Rovereto, con sgomento dei passanti (almeno di quelli non musulmani praticanti), sono stati fatti a pezzi quelli che parevano essere dei capretti arrivati su un camion, mentre su un balconcino delle case Itea di Linar, a Mori, un inquilino è stato chiaramente visto “occuparsi” di una pecora.

Alla vigilia, date le macellazioni abusive di volta in volta scoperte in tutta Italia, il Ministero della salute aveva ricordato che «le macellazioni rituali possono essere effettuate esclusivamente negli impianti di macellazione autorizzati» e che «l’operatore addetto alla “jugulazione” (per il cui rito in chiave religiosa, completamente diverso dalle nostre pratiche di macellazione, c’è peraltro deroga all’obbligo di stordimento della bestia) deve essere in possesso del certificato d’idoneità e i sistemi meccanici di immobilizzazione devono essere adeguati». Per capire con esattezza se e quali regole siano stati violate nei casi di Rovereto e Mori bisognerebbe sapere in primis dove e da chi siano stati uccisi gli animali, ma di certo si sono viste scene “inconsuete” che hanno inorridito molti, tra cui l’ex consigliere provinciale e ora candidato alle comunali roveretane Claudio Civettini, che parla di «episodi cruenti e inaccettabili dal punto di vista della tutela degli animali e delle norme igienico-sanitarie, che dovrebbero valere per tutti».













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