«Le regole vanno  fatte rispettare in tutta la città»

Rovereto. Che strani, pensa e scrive Antonio Zandonati, questi operatori di via Paganini: da un lato «non negano né contestano l'esistenza dei divieti di sosta, però sembrano ritenere che l'automobili...



Rovereto. Che strani, pensa e scrive Antonio Zandonati, questi operatori di via Paganini: da un lato «non negano né contestano l'esistenza dei divieti di sosta, però sembrano ritenere che l'automobilista che desideri far colazione al bar, mangiare una pizza, andare al cinema possa impunemente non tenerne conto: insomma, il divieto c'è ma è come se non ci fosse». La cosa «è tanto più strana in quanto nelle immediate vicinanze di via Paganini ci sono il posteggio interrato accanto alla Posta (1 minuto a piedi) e, poco più lontano, quello di via Manzoni (3-4 minuti a piedi). Mi rendo conto che c'è in molti la malsana pretesa di fermare il proprio mezzo esattamente davanti al negozio o al bar che si intende frequentare, ma credo che qualunque persona di buon senso sia d'accordo che essa vada in ogni modo scoraggiata. E' vero invece che in altre parti della città la tolleranza c'è ed è ben visibile: in Santa Caterina quasi sempre ci sono automobili posteggiate al di fuori dei regolamentari stalli, idem in via Tartarotti, stessa cosa davanti alla Posta, dove lo stallo riservato ai taxi è regolarmente occupato da qualcun altro; e poi, naturalmente, piazza Rosmini, dove anche in presenza dei vigili le auto non mancano mai. Racconto un episodio capitatomi un paio di settimane fa. Stavo risalendo corso Rosmini, preceduto da due agenti della polizia urbana. Giunti davanti al cancello dell'asilo Rosmini c'era una macchina posteggiata, che è stata immediatamente sanzionata. In piazza Rosmini i bravi vigili cominciano ad aggirarsi tra le auto, guardano di qua e di là, gironzolano, insomma l'intenzione era chiaramente quella di farsi notare e indurre i frequentatori dei vari bar a uscire e andarsene... Credo che l'unico modo per evitare proteste, polemiche e spiacevoli confronti sia quello di fare osservare le regole, dovunque e con uguale solerzia, come si addice a una società giusta e civile» conclude Antonio Zantonati.













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