La paura azzoppa il Carnevale 

Edizione sottotono: pochissime le maschere. Il corteo aperto dalla Minigiunta si è spostato da Largo Foibe ai giardini Perlasca, lungo poco più di un centinaio di metri. Soprattutto bambini piccoli e genitori. In una città più vuota di quanto già non sia in una domenica qualsiasi



Rovereto. Difficile dire quanto abbia pesato la preoccupazione da Coronavirus, quanto una formula rivista del concorso delle mascherine (che non prevedeva la consueta classifica) e quando il cambio di organizzazione. Ma di sicuro ieri non si può incolpare il maltempo per una edizione del Carnevale dei Bambini che dal punto di vista della partecipazione è stata solo lontanissima parente da quelle a cui la città era abituata. Nessun intoppo e tutto liscio, dall’ammassamento nel cortile urbano alla partenza in corteo da Largo Foibe fino ai giardini Perlasca. Anche un grande impegno del paio di artisti di strada che hanno cercato di ravvivare il clima con i loro numeri. Ma potevano esserci un quinto dei partecipanti rispetto alle edizioni migliori e un terzo rispetto a quelle funestate da pioggia e fango. Abbastanza modesto, anche se con qualche lodevole eccezione, anche l’impegno nella realizzazione delle maschere. Pochissimi i gruppi, riconducibili a un paio di associazioni e anche loro mascherati in modo magari anche creativo, ma più nel senso di fai da te che in quello di estro e fantasia. Alla fine nel corteo soprattutto bambini, anche molto piccoli, scortati da genitori e qualche nonno. Bersagliati dai lanci di coriandoli di cui invece questa edizione è stata particolarmente generosa.

Dopo il corteo, la festa ai giardini Perlasca, baciata da un sole primaverile.













Scuola & Ricerca

In primo piano