I divieti “cervellotici” hanno cancellato le code 

In via Cavour e in via Paoli. Dati alla mano, coi divieti di impegnare l’incrocio ed eliminando un tempo semaforico il traffico si è fluidificato. Ecco perché sono stati confermati


Luca Marsilli


Rovereto. Un anno fa si chiudeva l’intervento di rifacimento di via Fontana ed i lavori si spostavano su Largo Santa Caterina. A distanza di un anno le polemiche su quell’intervento - sostanzialmente, si obiettava che non era prioritario e i soldi si potevano spendere in altro, anche se su cosa probabilmente 40 mila roveretani avevano almeno 20 mila opinioni diverse - si sono molto sopite. Ma periodicamente torna di cronaca la contestazione di quelle scelte viabilistiche introdotte proprio con gli interventi su via Dante prima e via Fontana poi. Due su tutte: il divieto per chi arriva da via Paoli di tagliare corso Rosmini e imboccare via Fontana e quello, concettualmente identico, per chi arriva da via Saibanti e vorrebbe imboccare direttamente via Halbherr o via Cavour verso il centro. L’ultimo a risollevare il problema, chiedendo che quei divieti siano rivisti, è stato Paolo Farinati.

Posto che nessuno immagina che un amministratore sia masochista e complichi la vita ai suoi amministrati solo per il gusto di esserne insultato, una spiegazione deve esserci. E l’assessore alla mobilità Carlo Plotegher è la persona più indicata per darla.

La sua spiegazione è semplicissima: quei due divieti che ai roveretani sembrano tanto cervellotici, sono rimasti perché dati alla mano - e dati analizzati da tecnici specializzati del settore, non a naso - hanno migliorato in modo sensibile la mobilità complessiva.

Il caso più vistoso è quello di via Saibanti. Lì il divieto di proseguire dritto o svoltare a sinistra devia sulla rotatoria di via Cavour anche tutte le auto in arrivo da via Saibanti. E in effetti la rotatoria ne è risultata molto appesantita. Lo ammette lo stesso Plotegher. «Verissimo, in certe fasi della giornata quella rotatoria arriva oggi ad essere utilizzata da 1900 veicoli, quasi il doppio di prima. Ma quei divieti di attraversamento dell’incrocio ci hanno permesso di eliminare un tempo semaforico. Quindi oggi le 1900 auto che escono dalla rotatoria trovano quasi sempre il verde e imboccano via Halbherr o la parte alta di via Cavour. Sono rallentate, ovviamente, ma ferme mai. La coda non si allunga mai oltre la rotatoria. Prima in ora di punta scendava da via Craffonara fino alla statale, finendo per bloccare il traffico anche di quella e contribuendo a ingorghi bestiali. Allora capitare di impiegare mezz’ora ad attraversare la città, adesso la stima peggiore è di 11 minuti. Quindi quei divieti sono una mano santa».

Discorso simile per via Paoli: lì la coda si creava sia sul Corso, che, soprattutto, su via Paoli. Oggi il traffico fermo non è mai.

«I tecnici - conclude Plotegher - ci hanno dimostrato che così la situazione complessiva è nettamente migliore, per questo i divieti, nati come sperimentali, sono rimasti. Le modifiche su cui si erano palesate difficoltà, come il diritto di precedenza per chi si immetteva sul Corso da via Tommaseo, sono state eliminate».













Scuola & Ricerca

In primo piano