Dalla Vallagarina all’Africa la solidarietà è senza confini 

L’associazione “Il Tucul”. In Kenya proseguono i lavori per il completamento del progetto agricolo, più complicata la situazione in Eritrea ancora bloccata a causa della pandemia


Filippo Schwachtje


Rovereto-vallarsa. Progetti a sostegno delle popolazioni locali in Kenya ed Eritrea, ma anche un aiuto concreto sul territorio per fronteggiare l'emergenza Coronavirus ed aiutare gli anziani: ecco il resoconto di quanto portato avanti quest'anno dall'associazione “Il Tucul Onlus” ed i piani per il futuro emersi dall'assemblea annuale dell'organizzazione, che si è svolta on line domenica scorsa. Nel 26° anno di attività della Onlus gli sforzi dei suoi all'incirca 50 volontari hanno permesso di portare avanti, per quanto possibile viste le problematiche relative all'epidemia, i progetti dell'associazione in Africa. «Ad oggi l'unico cantiere rimasto in attività – ha dichiarato Paolo Stoffella, presidente de “Il Tucul” – è quello del progetto agricolo “Molo”, in Kenya, la cui costruzione procede regolarmente».

L’invio di generi alimentari

L'iniziativa, incentrata per il momento sulla bonifica di diversi ettari di terreno nel Paese africano, ha come obiettivo finale la realizzazione di un centro di formazione agricola dedicato ai più giovani. «I lavori in Kenya stanno proseguendo – ha assicurato Marta Stoffella, del direttivo dell'associazione – siamo già riusciti a completare il pozzo e guardiamo con fiducia all'anno prossimo». Più difficile invece la situazione in Eritrea, dove l'Onlus della Vallarsa sta faticosamente portando avanti i piani di realizzazione di un centro scolastico e degli alloggi per insegnanti a Dongherigiba, nonostante il blocco totale del Paese operato dal governo come misura anti-contagio. «Il cantiere è fermo, ma stiamo lottando per trovare una corsia che ci permetta l'invio di generi alimentari di prima necessità – ha raccontato il presidente Stoffella – l'Eritrea oggi è un Paese fantasma, dal quale emergono poche notizie e pochissime verità. Soprattutto è un Paese sfinito ed affamato. I prodotti della terra sono l'unica fonte di sostentamento per la popolazione, per questo abbiamo provveduto ad inviare in modo fortunoso una cospicua quantità di sementi». Resta comunque attivo il servizio di adozione a distanza, che rimane per moltissime famiglie l'unica entrata su cui poter contare. Per quello che riguarda il nostro territorio, invece, “Il Tucul” è già intervenuto quest'anno a sostegno di diverse situazioni, rifornendo per esempio le rianimazioni del Santa Maria del Carmine con l'acquisto di nuove attrezzature sanitarie. «Stiamo anche lavorando per dare il via al progetto “Auto-amica” – racconta Marta Stoffella – che speriamo di far partire fra poche settimane, per consegnare direttamente a casa degli anziani della Vallarsa medicinali e beni alimentari».













Scuola & Ricerca

In primo piano