Al posto della plastica il legno schiantato da Vaia
La proposta dei liceali. Hanno realizzato una tessera “green” partendo col badge scolastico ma ora la propongono per gli abbonamenti dei bus, le fidelity card, gli alberghi e gli ski pass
L'idea è nata nell'ambito del programma "green jobs", al quale sta partecipando la classe del liceo. sostenuto da diverse fondazioni tra cui la caritro, il programma ha l'obiettivo di fare educazione sia di tipo ecologico, sia di tipo imprenditoriale; è rivolto a tutte le scuole superiori italiane. gli studenti devono partire da un'idea imprenditoriale che abbia finalità ecologiche o di sviluppo sostenibile, e da questa avviare una piccola impresa. seguiti dalla docente lucia candioli, studentesse e studenti hanno seguito un percorso di formazione tramite videoconferenze. queste sono state da stimolo, fino a quando alcuni ragazzi hanno constatato: la tanto vituperata plastica c'è anche nei portafogli di tutti. in media, 40 grammi a persona, e periodicamente (dieci anni o meno) deve essere buttata. per sostituire la carta hanno pensato al legno, fino a produrre il prototipo della "wood card", letteralmente carta in legno. per non avere effetti contrari (tagliare più alberi) hanno pensato agli schianti di vaia: è anche uno sbocco per le comunità montane che fanno fatica a pensare ad utilizzi per questo legname. « green jobs – spiegano i ragazzi – ci ha permesso di ideare e realizzare una tessera utilizzabile in primis da noi ragazzi come badge scolastico e successivamente allargarne l’uso, proponendo il prodotto a diverse imprese locali. il prodotto può essere adoperato in altri ambienti, come ad esempio skipass, abbonamento ai mezzi pubblici, tessera di riconoscimento per membri di aziende, comitati, società e così via». i ragazzi pensano di proporla agli alberghi, per le fidelity card e a trentino trasporti. non solo, si sta creando anche una rete: oltre alle falegnamerie trentine, per fare il packaging è disponibile la cooperativa iter di rovereto. «il nostro prodotto ci insegna, partendo dalle piccole cose, a rispettare e ad essere “educati” con l’ambiente» concludono i ragazzi. M.S.