Al bar fuori orario: dopo  le multe ecco le chiusure 

Il rispetto dei provvedimenti anti Covid. Diverse le multe ai titolari che non rispettano la chiusura alle 18. Con assembramenti e degrado almeno un paio di locali del centro sarà chiuso


GIANCARLO RUDARI


Rovereto. Le multe sono arrivate e manca poco al passo successivo: tra qualche giorno più di un bar del centro rischia la chiusura. Il mancato rispetto degli orari indicati nei provvedimenti anti Covid che prevedono la chiusura di bar e ristoranti alle 18 è costato almeno 280 euro agli esercenti trasgressori pagando entro cinque giorni (altrimenti si passa dai 400 ai 1000 euro) secondo quanto risulta dai controlli effettuati dagli agenti del commissariato di polizia. Che non solo hanno constatato la presenza di clienti oltre le 18 nei locali, ma hanno colto sul fatto alcuni baristi che tranquillamente versavano da bere come non ci fossero limitazioni di orario. Basta così? No, perché, fanno notare al commissariato, in qualche caso gli assembramenti ed il degrado fanno da corollario ad una situazione sul filo del rasoio. Non siamo ai livelli della “criminalità che dilaga”ma la necessità di mettere un po’ di ordine c’è.

Anche perché prima di arrivare alle multe ed alle eventuali chiusure dei locali si passa prima attraverso un’attività di prevenzione e di controllo per poi passare ad un’opera di convincimento e alla fine si arriva alla sanzione o alla pena massima della chiusura. «Non vogliamo infierire contro nessuno tanto meno in un periodo così difficile per tutti come questo, applichiamo con gradualità le norme spiegando e rispiegando i comportamenti da tenere... ma quando è troppo è troppo...» si sente ripetere da via Sighele. Episodi di mancato rispetto delle misure anti Covid non mancano ma bene o male sono sempre stati contenuti e risolti con qualche avviso (o una ramanzina, come si diceva un tempo) bonario. C’è chi si assume le colpe dell’errore o della disattenzione come chi invece accampa scuse improbabili scaricandole sui clienti che il barista stesso con i suoi comportamenti aveva favorito. E l’assurdo dell’assurdo? Sperare di farla franca sotto il naso dei poliziotti. È accaduto nei giorni scorsi quando una pattuglia della polizia, ferma nell’ambito dei controlli sul territorio a una ventina di metri dall’ingresso di un bar in centro, ha notato la presenza di clienti serviti dal titolare qualche minuto dopo le 18. Che fare? Multare subito o dargli la possibilità di redimersi? Gli agenti applicano il buon senso: se ne vanno ma tornano un quarto d’ora più tardi per verificare che il locale fosse vuoto. Invece no: all’interno si continuava a versare da bere. Rischia ora la chiusura quel locale? Forse no ma i controlli si intensificano sempre più forse anche per evitare di arrivare ad un provvedimento di chiusura.













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