Riva, una seduta segreta per discutere della Lido
Bufera politica. Il consiglio comunale è convocato per martedì ma le opposizioni accusano il sindaco Mosaner: «Un tema tanto importante viene taciuto nascondendolo alla cittadinanza»
Riva. Martedì a Riva alle 17.30 è convocato un Consiglio comunale con seduta segreta: all’ordine del giorno un’audizione del Consiglio di amministrazione e dei consulenti della società Lido di Riva srl. Il fatto ha già sollevato una serie di polemiche e di (vane) richieste di messa a disposizione degli atti in discussione da parte di consiglieri, anche di maggioranza (dalla capogruppo Upt Iandarino e da Betta del Patt, oltre che dal 5 Stelle Matteotti e da L’Altra Riva). Criptico, tanto più per chi ha perso le puntate precedenti, anche il merito della convocazione (che, anticipiamo, riguarda la discussione delle modalità di cessione – obbligatoria e già decisa e rimandata – delle quote pubbliche dell’Hotel Lido Palace). Convocazione i cui presupposti risalgono a poco meno di un anno fa, quando, durante la revisione delle partecipate, il sindaco Mosaner, stizzito per le critiche e i pungoli arrivati anche internamente, aveva proposto un ordine del giorno che lo impegnava a «invitare il presidente della Lido di Riva a illustrare preventivamente, entro la primavera 2019, dopo il confronto con Trentino Sviluppo, le modalità con le quali si procederà alla dismissione della partecipazione azionaria nella società Hotel Lido Palace spa e, successivamente, a reincontrare il Consiglio comunale prima dell’avvio della procedura a evidenza pubblica finalizzata alla cessione della partecipazione stessa».
Gli attacchi non si sono fatti attendere: «Pd chiuso nei palazzi! Questo – ha scritto il consigliere della Lega Grazioli – è il suo modus operandi. Vergognosi. Tenere sempre la cittadinanza all’oscuro. Schifato da questa politica». «Come mai un tema tanto importante e delicato per l’intera città – aggiungono i referenti della futura alleanza elettorale Lega-Fdi-Fi Santi, Salizzoni e Masato – viene taciuto nascondendolo all’attenzione della cittadinanza? Si chiede all’amministrazione di porre rimedio a questa grave mancanza». In controtendenza l’altro leghista Zambotti: «Non mi pare che il problema sia la segretezza, poi ci sono sempre le gole profonde, ma il fatto che un bene che era pubblico diventa sostanzialmente privato».
Ma com’è nata la convocazione che tanto fa discutere? «Sulla base dell’ordine del giorno – spiega il presidente del Consiglio comunale Mauro Pederzolli – il sindaco mi ha chiesto di convocare il Consiglio. Vista la limitata disponibilità dei tecnici e dei membri del Cda della Lido, non c’è stato il tempo per una formale riunione dei capigruppo, che ho comunque consultato tutti telefonicamente non ricevendo alcuna obiezione (nemmeno da Zambotti e solo in parte da Santorum) sulla segretezza della seduta, che è stata ritenuta opportuna dall’amministrazione e che mi pare nelle cose, vista la delicatezza del tema. Quanto alle richieste di atti, non possono essere esaudite perché di documenti non ce ne sono e non è prevista votazione. Vedremo tutti sul momento se e cosa ci presenteranno dalla Lido. Le polemiche mi paiono comunque pretestuose».
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