«Nel 2020 investimenti per dieci milioni di euro» 

La cartiera Fedrigoni. Nel giorno del vertice fra sindaci e sindacati, l’azienda annuncia il piano di crescita del polo produttivo trentino: «A Varone nessun licenziamento, in 23 trasferiti ad Arco»


Matteo Cassol


Riva. Nessun licenziamento a Varone (“solo” 23 spostamenti ad Arco, di cui 17 su Arconvert, al posto dei 30 esuberi dal destino non precisato) e anzi un piano di crescita, con 10 milioni di investimenti nel 2020 nel polo trentino in macchinari e strutture e persino possibili nuove assunzioni negli stabilimenti arcensi, dove si andrà a produrre più carta per la stampa digitale: lo hanno comunicato ieri dal gruppo Fedrigoni, direttamente ai rappresentanti dei lavoratori ma anche alla stampa con una nota inviata dopo l’incontro in azienda. Comunicazioni che in parte rassicurano i sindacati (e i sindaci dell’Alto Garda e Ledro che a mezzogiorno nella riunione preventiva con i segretari provinciali di Slc-Cgil, Uilcom-Uil e Fistel-Cgil in Comunità di Valle avevano espresso preoccupazione) dopo l’allarme scattato con l’annunciato stop al ciclo continuo su due macchine dello stabilimento rivano. Stop che rimane in programma nell’immediato, e dunque resta sul tavolo anche il nodo del relativo calo dei salari.

«La situazione del gruppo – il commento dell’amministratore delegato Marco Nespolo – è buona, come pure le prospettive, ma questo non ci esime dal fare costanti interventi di adeguamento per mantenere e se possibile migliorare le performance, a tutela di tutti». Dall’azienda aggiungono che «come è stato chiarito ai dipendenti e ai sindacati a Varone non ci sarà nemmeno un esubero, perché le 23 persone eccedenti saranno tutte ricollocate negli stabilimenti di Arco e di Arconvert, dove si realizzano prodotti autoadesivi (e dove si inizierà a parlare di passaggio al ciclo continuo, ndr), divisione che registra performance molto positive. Nei prossimi mesi, anzi, si faranno probabilmente ulteriori assunzioni ad Arco. È alle porte un piano di crescita articolato su quattro anni: nel 2020 si prevede di investire oltre 10 milioni di euro (contro i circa 4 milioni del 2019 e i 2,8 del 2018) in strutture e macchinari per migliorare i processi, espandere la logistica, razionalizzare i consumi di energia e spingere sulla sostenibilità. Entro febbraio poi dovrebbe concludersi l’acquisizione di Ritrama, con Fedrigoni che incrementerà i volumi di carta».

«Siamo contenti che non ci siano licenziamenti – osserva Claudia Loro (Slc-Cgil) – ma rimane il problema dei salari, tema che dovremo affrontare nei prossimi incontri». «Sul venir meno del ciclo continuo e delle relative voci accessorie in busta paga – aggiunge Alan Tancredi (Uilcom-Uil) – c’è disponibilità da parte dell’azienda a trovare una modesta forma compensativa, visto anche il precedente del 2013. Ci saranno poi da chiarire le modalità dei passaggi su Arco». «Rispetto ai 30 esuberi preannunciati alla rsu – conclude Lorenzo Pomini (Fistel-Cisl) – è molto meglio avere 23 spostamenti volontari. Credo che denunciando la situazione, e grazie anche all’incontro con i sindaci, siamo riusciti a convincere l’azienda a pensare a una soluzione molto più soft rispetto a quella iniziale. La trattativa comunque andrà avanti».

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