Maraschin saluta: da oggi Schwazer cammina da solo 

L’avvicendamento in Apt. Finito ieri il periodo di affiancamento e di passaggio delle consegne Il nuovo direttore: «Trovo una squadra molto motivata, ora devo studiare bene la situazione»


Katia Dell’eva


Riva. Ultimo giorno in ufficio, ieri, per Roberta Maraschin che, dopo 12 anni alla direzione della rivana Apt GardaTrentino, da oggi si gode la pensione. Una giornata che, tra saluti e qualche piccolo festeggiamento coi colleghi, chiude anche il periodo dedicato al passaggio di consegne – durato circa due settimane – al nuovo arrivato, il trentunenne altoatesino Oskar Schwazer. «Sono stati giorni piacevoli, di buona collaborazione» - commenta allora Maraschin - «Schwazer è sì giovane, ma anche preparato e ricettivo. Ha dimostrato di saper apprezzare il lavoro svolto dall’Apt in questi anni, e allo stesso tempo di comprendere tanto i progetti già avviati, quanto le strade che, per il team che ho avuto il piacere di guidare così a lungo, sono da percorrere nel prossimo futuro». È proprio sui collaboratori, del resto, che si posa il primo sguardo del giovane di Vipiteno, con alle spalle una laurea in management del turismo all’Università di Bolzano e pregresse esperienze nelle pubbliche relazioni sui mercati esteri e nel marketing turistico e nelle sue strategie, settore in cui ha anche fondato un’azienda in proprio, la Dolomighty Communications: «Ho trovato una squadra molto motivata» - commenta - «con la quale ora mi dedicherò, per qualche mese, ad una prima fase di analisi della situazione altogardesana. Per svelare le mie prospettive e le mie idee, per l’azione, preferisco insomma aspettare». Niente rivoluzioni a spada tratta, quindi, all’interno di GardaTrentino: Schwazer muove i suoi primi passi in solitaria, da oggi, con equilibrio. Si rivela posato, metodico, un uomo dai “piedi di piombo”, che sebbene con tutta probabilità porterà del vento nuovo – vuoi per l’età e la naturale predisposizione a frontiere come quella del web, vuoi per l’esperienza altoatesina, da sempre un po’ fiore all’occhiello e metro di paragone nel settore turistico -, lo farà con misura e discrezione. «Del resto, quello in cui si appresta a lavorare è un territorio che negli ultimi dieci anni è cresciuto moltissimo in termini di presenze» - commenta Maraschin - «le sfide che dovrà portare a termine, allora, saranno relative soprattutto alla qualità, alla possibilità o meno di calmierare i flussi, tenendo presenti tre grandi fattori: quello economico, che permette di reinvestire le entrate in favore dello stesso Alto Garda, ma anche e ancora quello sociale, legato per esempio alla questione “airbnb”, e quello, più che mai attuale, di natura ambientale». Fronti già aperti da tempo, nei quali si cercano soluzioni anche attraverso la collaborazione con i Comuni e la Comunità di Valle, e che si declinano in varie forme, «dall’outdoor, che da sempre è la nostra peculiarità, e nel quale abbiamo di recente spinto in direzione del trekking» - aggiunge ancora l’ormai ex-direttrice - «all’enogastronomia, ad ancora – e qui forse Schwazer dovrà concentrare le sue capacità –fenomeni in espansione come quello del “wedding”, e quello storico-culturale, sul quale c’è ancora tanto, tantissimo lavoro da svolgere».













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