In arrivo i buoni spesa «Una prima risposta ma non basterà» 

La strategia. Malfer: «La situazione non è delle migliori e bisogna dare soluzioni immediate» Il quadro potrebbe aggravarsi con i tanti lavoratori stagionali che ora andranno in difficoltà  Intanto i numeri non danno tregua: anche ieri quattro decessi e altri 14 nuovi contagiati


Leonardo Omezzolli


Alto garda. È ancora difficile, leggendo il bollettino dei numeri di ieri, stabilire se il tunnel nel quale siamo stati catapultati stia per finire o ci sia ancora molta strada da fare. L’unica cosa certa è che non ne siamo assolutamente fuori e anche ieri si sono sprecati gli ammonimenti di rispettare le norme, stare in casa il più possibile ed evitare assolutamente i contatti. Il numero dei nuovi contagi di ieri è piuttosto limitato, anche se Arco è tornato a far preoccupare con un +7 che porta il totale a 271. A Drena un caso nuovo (totale 10), 3 casi nuovi a Dro (62), così come a Riva (83). Quattro i deceduti ieri nell’Alto Garda: uno a Riva (87 anni), uno a Ledro (96 anni), uno a Dro (93 anni) e uno ad Arco (91 anni).

Ma ieri a tenere banco è stato il tema degli aiuti che sono in arrivo per le famiglie in difficoltà a fare la spesa. C’è infatti apprensione dei sindaci dell’Alto Garda che stanno aspettando con trepidazione la delibera provinciale che nella giornata di ieri sarebbe dovuta essere pubblicata all’albo per meglio capire come gestire i fondi statali da distribuire a chi in questa emergenza Coronavirus si sta trovando senza nemmeno i soldi per fare la spesa. La tensione sociale si sta facendo sentire perché oltre a chi già si trovava in difficoltà prima dell’emergenza sanitaria stanno aumentando tutti coloro che si sono trovati senza lavoro e per i quali non è previsto alcun ammortizzatore sociale. L’attesa dei sindaci altogardesani è molta perché ogni giorno vengono contattati per casi di estrema difficoltà che stanno crescendo sempre più. Un settore della popolazione fortemente in difficoltà sono gli stagionali che non sono ancora stati, per ovvie ragioni, contattati e che difficilmente in breve tempo troveranno impiego in una stagione turistica che appare sempre più compromessa. Stando alla bozza di delibera sarà la Provincia a fare da regia, e non i Comuni come annunciato in una prima fase, attraverso l’Agenzia provinciale per l’assistenza e la previdenza integrativa (APAPI). Il tempo però non è una variabile trascurabile perché più passano i giorni più si sta aggravando la situazione dei bisognosi, soprattutto nell’Alto Garda che di stagionali, ma non solo di loro, campa. «Si deve accelerare - spiega Mauro Malfer Presidente della Comunità che gestisce i servizi sociali per i comuni altogardesani -. Stando alla bozza la Provincia dovrà interfacciarsi con i nostri elenchi. La situazione non è delle migliori e abbiamo bisogno di dare risposte immediate». Perché proprio sull’immediatezza si doveva fondare questo aiuto economico. «Questo aiuto è importante - dichiara il sindaco di Nago Torbole Gianni Morandi -. È la borsa alimentare tramutata in cash attraverso bonifico bancario. Sul territorio - spiega - ci sono persone che necessitano di aiuto, molte sono note, ma ora ci dobbiamo preparare ad affrontare l’arrivo di molte nuove persone in difficoltà. Speriamo che in pochissimi giorni il tutto vada a regime. Questa è una buona prima risposta ma non basta, dovremmo ragionare su ammortizzatori sociali più strutturati e i Comuni in questo non possono essere lasciati soli. Penso agli stagionali, ai lavoratori che questa chiusura ha fortemente penalizzato». «Anche a Riva se ne sente il bisogno - ammette Adalberto Mosaner sindaco della cittadina lacustre -. Stiamo aspettando la delibera provinciale e che tutto entri in breve tempo a regime». Per chiedere gli aiuti si dovrà compilare un’autocertificazione reddituale precompilata, con caselle da barrare e solo così si potranno ottenere, se idonei, i sostegni necessari che potranno variare, se confermati, da un minimo di 40 a un massimo di 100 euro a settimana per due settimane.













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