Riva. Festeggia i suoi 130 anni, certo non privi di travagli, oggi, la banda della Valletta dei Liberi Falchi. Fondata nel 1889 su volontà del curato don Luigi Baroldi, il gruppo, composto da circa venti musicisti, voleva portare con sé – e di qui la scelta del nome – il nuovo spirito che in quel periodo attraversava un Trentino di dominazione austriaca: la voglia di libertà e italianità.

Tra esibizioni per i primi turisti, la banda andò avanti fino alle soglie della Prima guerra mondiale, quando, nel 1914, venne sciolta dalle autorità politiche. Una prima di numerose difficoltà e pause che disseminano la sua storia: dopo la ripresa nel ventennio fascista, in cui il repertorio si specializza su inni e marce ufficiali, è di nuovo un conflitto, la Seconda guerra mondiale, a dare lo stop.

La musica riparte nel 1946, ma, anno dopo anno, l’entusiasmo originario si spegne, portando allo scioglimento del corpo bandistico, nel ’60. Dieci anni dopo, tuttavia, grazie alla volontà di Silvio Lorenzi e Bruno Righi, si assiste alla rinascita, e, negli anni ’90, con la spinta di Franco Delli Guanti, al picco massimo di fama: nuovo repertorio popolare, viaggi all’estero, incisioni in studio e comparse in tv internazionali.

Tutto questo, alti e bassi, si celebrerà nella giornata di oggi, a partire dalle 10, con ritrovo presso la chiesetta di San Rocco a Campi in località Righi e con la sfilata (arrivo previsto alla chiesa patronale) della banda della Valletta dei Liberi Falchi, affiancata dal Corpo Bandistico Valle di Ledro, dalla Banda sociale di Dro e Ceniga, e dalla Böhmische Judicarien. Seguirà, dalle 11.30, la messa, un breve intervento di Maria Luisa Crosina sul percorso storico del gruppo, e ancora, dalle 12.30, un pranzo a base di spiedo e polenta (su contributo di 15 euro e prenotazione a Monica 3663668525 o Ruggero 3403805223).

La giornata di festa si chiuderà, nel pomeriggio, tra le varie esecuzioni delle diverse bande partecipanti. K.D.E.

©RIPRODUZIONE RISERVATA