Arco: Betta e Bernardi, corte spietata a Chiara Parisi

Arco. Riunioni e incontri si susseguono a gran ritmo fra i principali schieramenti politici che si sono contrapposti alle recenti consultazioni amministrative: la mancanza di un vincitore al primo...



Arco. Riunioni e incontri si susseguono a gran ritmo fra i principali schieramenti politici che si sono contrapposti alle recenti consultazioni amministrative: la mancanza di un vincitore al primo turno ha imposto gli straordinari, che si stanno consumando nei retrobottega e nelle segreterie in attesa di annunci ufficiali che al momento sembrano poco probabili. Al centro delle manovre è ovviamente Chiara Parisi, leader del movimento ambientalista che per un pugno di voti si è vista soffiare da Giacomo Bernardi il diritto di partecipare ai ballottaggi di domenica 4 ottobre. Mercoledì sera si è svolto un primo vertice fra le componenti che hanno consentito di raggiungere un risultato insperato, ieri sera il bis, ma al momento non è emersa alcuna presa di posizione ufficiale. «Per ora nessuna novità – ha dichiarato Chiara Parisi ieri pomeriggio – d’altronde sono momenti delicati che determineranno il futuro della città. Siamo però fiduciosi che domani (oggi per chi legge) potremo dare notizie più precise, per trasparenza e correttezza nei confronti dei tanti cittadini che ci hanno votato». Come ha però detto Arianna Fiorio, la candidata più votata dagli arcensi, «tutto il consenso che abbiamo avuto ci obbliga a portare a casa qualcosa: non ci sottrarremo a nessun ragionamento, ma abbiamo bisogno di garanzie». Che gli uomini di Betta e quelli di Bernardi stiano corteggiando la coalizione piazzatasi al terzo posto non è un mistero, così come non è un mistero che l’attuale sindaco abbia tentato un accordo pre-elettorale senza che poi si sia concretizzato alcunché. «Non c’è dubbio che sia Chiara Parisi la vera vincitrice di queste elezioni – ha detto Betta – ed è naturale che i due schieramenti che andranno al ballottaggio cerchino eventuali convergenze con lei. Ora vedremo se sarà possibile raggiungere un accordo programmatico di cui la stessa Parisi possa diventare garante assoluta: i contatti ci sono e stanno puntando ad un avvicinamento dei programmi delle due coalizioni tale da garantire il rispetto dei reciproci punti di riferimento». Difficile però pensare ad un apparentamento ufficiale, a meno che gli ambientalisti non ricevano adeguate garanzie, che non necessariamente si dovrebbero tradurre in posti in giunta. Nel frattempo Betta ne ha approfittato per replicare alle osservazioni fatte ieri da Giacomo Bernardi: «Sono rimasto allibito per il fatto che ci sia ancora qualcuno che persegua impostazioni da seconda repubblica, tipo grande ammucchiata con conseguente distribuzione di poltrone: questa non è politica, ma mercato. Inglobare tutti significa condannare il Comune di Arco all’ingovernabilità. Inutile poi aggiungere che il 70% degli arcensi non vuole più Betta come sindaco: lui è stato votato solo dal 23,5% e se è riuscito ad arrivare al secondo posto lo deve solo all’intervento di Mauro Ottobre che con i suoi uomini ha portato la Lega a percentuali mai raggiunte prima». Schermaglie dialettiche, comunque, utili al momento a mettere in secondo piano le manovre di avvicinamento al bersaglio grosso. Bernardi lo ha detto e lo ha ripetuto: «Credo sia fisiologico cercare punti di incontro senza nascondersi dietro l’alibi delle ideologie. Questione di Realpolitik: per governare dobbiamo cercare dei punti di contatto. Per me è impensabile che gli ambientalisti, che si sono battuti contro i progetti di ex Argentina, Variante 15, Villa Angherer e Villa San Pietro, oggi possano sposarsi con chi li ha portati avanti». Dalla riunione dell’altra sera fra le componenti che lo hanno portato al ballottaggio nessuna indicazione specifica: al momento, insomma, nessuna novità, ma le delegazioni di tutte le coalizioni stanno lavorando febbrilmente. G.R.













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