Al liceo spuntano mura romane
La scoperta. Il cantiere dell’ampliamento della scuola appena partito offre già la prima sorpresa pochi metri sotto il livello della strada Alcuni metri di muro e soprattutto una parte di canalina di scolo ben conservata che fa tanto ricordare i resti delle vicine terme
Riva. Praticamente al secondo colpo di ruspa eccolo lì: l’incubo di ogni costruttore, il tesoro per ogni archeologo. Dal cantiere appena aperto di fianco al liceo Maffei sono emersi un tratto di muro e una canalina di scolo caratteristici dell’edilizia antico-romana. Interrotti i lavori, la soprintendenza provinciale ha inviato subito un’archeologa per un primo sopralluogo, ma una più attenta analisi sarà fatta la settimana prossima. E sarà un appuntamento determinante per capire se il tanto atteso cantiere di ampliamento del liceo Maffei dovrà essere sospeso (e sarebbe una brutta tegola) oppure se sarà possibile preservare i ritrovamenti senza troppe complicazioni. Causando, come si diceva, stati d’animo contrapposti: da una parte c’è l’esigenza di non avere ritardi sulla nuova scuola che ha così grande bisogno di spazi, dall’altra c’è una scoperta che potrebbe rivelarsi preziosa per ricostruire la storia della città e ricavarne anche un potenziale turistico culturale diverso da quello attuale. Certo, poi si potrebbe discutere sul fatto che il ritrovamento delle terme romane è stato trascurato come non poche altre ricchezze e non è stato per niente valorizzato.
Le terme romane, appunto. Si trovano di fatto a poche decine di metri in linea d’aria con la nuova scoperta. Difficile pensare che si tratti di un proseguimento dell’edificio di via Roma, anche se il canale di scolo rinvenuto al liceo è piuttosto grande, da far pensare anche in questo caso ad un complesso piuttosto ampio e di grande affluenza se aveva la necessità di scaricare grandi quantità di acqua.
In ogni caso allo stato dell’arte è del tutto prematuro lanciarsi in ipotesi. Che si tratti di reperti storicamente interessanti non c’è dubbio, ma per una valutazione e una datazione anche pur approssimativa sarà necessario attendere la visita degli esperti. Al momento non è dato capire nemmeno se si tratti di monconi, oppure se sia ipotizzabile una loro prosecuzione sotto il pavimento dell’ex parcheggio. Va considerato che lo scavo per la nuova ala del Maffei dovrà scendere in profondità per ben 12 metri. Vien da dire che sarà inevitabile trovare dell’altro, anche perché la stratificazione nei secoli può aver custodito tracce delle diverse epoche. Non è quindi del tutto una sorpresa aver trovato reperti probabilmente dell’epoca romana d’oro in quel di Riva, ma è sempre una piacevole e importante scoperta che si va ad aggiungere all’altro importante cantiere archeologico avviato in questi ultimi mesi alle pendici di Castel Penede.