Piste di scialpinismo sul Bondone partiti i lavori per due tracciati

Trento. Sono partiti ieri i lavori, finanziati dal Comune con il trasferimento, lo scorso luglio, di 20 mila euro all’Azienda Forestale Trento Sopramonte, per realizzare gli attesi percorsi di sci...



Trento. Sono partiti ieri i lavori, finanziati dal Comune con il trasferimento, lo scorso luglio, di 20 mila euro all’Azienda Forestale Trento Sopramonte, per realizzare gli attesi percorsi di sci alpinismo sul Monte Bondone, che secondo il programma verranno gestiti da Trento Funivie Spa.

Il progetto era stato presentato nel marzo di tre anni fa ed ha seguito un iter complesso, anche per le numerose polemiche piovute nel tempo sull’iniziativa. Dopo aver approvato il finanziamento, nel luglio 2017, il Comune aveva delegato la progettazione all’Azienda Speciale Trento Sopramonte, che a sua volta ne aveva incaricato il dottore forestale Giovanni Martinelli. In seguito il progetto era passato per la valutazione dell’impatto ambientale (in quanto rientrava nella categoria delle piste da sci), ottenendo l’autorizzazione all’inizio del 2019 e incassando anche il via libera della Polizia municipale Trento Bondone.

In origine, erano state richieste le autorizzazioni per tre tracciati, ma la commissione di coordinamento della Provincia – siamo intanto a luglio dello scorso anno - aveva concesso la realizzazione solo per due piste, prescrivendo che il regolamento di polizia municipale venga integrato con norme che rendano lo svolgimento dell’attività sportiva compatibile con la fauna presente nella zona in cui le piste verranno realizzate. Una delle criticità emerse nel corso degli anni riguarda l’assenza di un preciso regolamento che disciplini la pratica dello sci alpinismo. Ciò non di meno, sono in molti i trentini a praticarlo, e lo sbocco naturale della richiesta dei cittadini è proprio il Bondone.

Il Comune, dal canto suo, ha preso in carico il problema coinvolgendo la Provincia, l’Azienda Forestale Trento Sopramonte, l’Apt, le associazioni degli operatori e degli appassionati, la pro loco e infine le aziende leader nella produzione di attrezzature tecniche, con l’intenzione di coinvolgerle per sostenere attraverso le sponsorizzazioni parte dei costi di gestione dei tracciati.

Così lo skitouring del Bondone vive ora la sua vera partenza, dopo infinite schermaglie tra sostenitori e critici. Lo scopo del progetto è, oltre a garantire agli appassionati la possibilità di praticare lo scialpinismo in sicurezza, aumentare la visibilità dell’area turistica del Bondone, ampliandone l’offerta turistica e creando in questo modo dell’indotto per la società gestrice. In sostanza, l’apertura alla pratica sci alpinismo in un contesto “controllato” si presenta come una possibile nuova fonte di ricchezza per il Bondone, un’area che negli ultimi anni ha vissuto più promesse di rilancio economico, di cui finora i frutti non sono ancora stati raccolti. Ne è convinto Dario Maestranzi, consigliere delegato che al progetto ha lavorato fin dall'inizio del suo mandato. Secondo Maestranzi i praticanti di questa disciplina, che sono in grande crescita, siano una risorsa - e non un problema, come sostengono i detrattori - perché frequentano e vivono la montagna, fruendo dei servizi collegati (come bar e ristoranti) e aiutandoli così a svilupparsi.















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