Per il Gruppo Alpini Pergine un 2019 da ricordare

Pergine. Bilancio positivo per il Gruppo Alpini guidato da Aldo Zanella. L’assemblea degli iscritti (un centinaio oltre agli “amici degli alpini”) si è svolta l’altra sera alla presenza del...



Pergine. Bilancio positivo per il Gruppo Alpini guidato da Aldo Zanella. L’assemblea degli iscritti (un centinaio oltre agli “amici degli alpini”) si è svolta l’altra sera alla presenza del consigliere sezionale Stelvio Boscarato e del consigliere di zona Vincenzo D’Angelo, oltre a una trentina di penne nere e tra queste l’ultra novantenne Diego Bonvecchio. Dalla relazione del capogruppo, è emersa la costante presenza delle penne nere alle cerimonie, agli eventi non solo locali, alle iniziative di solidarietà. Sono tutte quelle manifestazioni che contraddistinguono l’impegno delle penne nere, e soprattutto in nome di quei valori che si cerca di trasmettere ai giovani.

Al di là degli appuntamenti che costellano la vista annuale degli alpini, il 2019 è stato l’anno del 90° di fondazione. Un evento questo che mostra quanto l’impegno delle penne nere sia stato costante e importante nel corso degli anni. La giornata della celebrazione ha coinciso con quella del più importante evento per la comunità di Pergine, la Festa Granda. La sagra è stata purtroppo osteggiata dalle grandi piogge che hanno sostanzialmente bloccato tutta una serie di manifestazioni di contorno compresa la sfilata per le vie del centro storico. Ma nonostante le avversità, è stata rispettata la tradizione alpina di un minimo di corteo con labari, vessilli e gagliardetti disposti poi opportunamente davanti al monumento ai Caduti di tutte le guerre per l’alzabandiera e la deposizione della corona. L’aspetto interessante della pur breve cerimonia è stata la presenza dei Gruppi Ana periferici. Nel 1929 e fino al dopo la seconda guerra mondiale il Gruppo Ana di Pergine era unico. Poi ciascuna realtà ha provveduto a un proprio Gruppo alpini, ampliando così la grande famiglia alpina. E sullo striscione principale, questa modifica nell’impianto alpino era evidente. R.G.













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