Palazzo Gentili-Crivelli perde i pezzi: piovono assi e calcinacci 

Allarme in centro storico. Ieri poco prima di mezzogiorno ha ceduto una parte del sottogronda: fortunatamente in quel momento non c’erano passanti o auto in sosta. Ora l’area è stata transennata da polizia e vigili del fuoco


ROBERTO GEROLA


Pergine. Anche l’antico palazzo Gentili – Crivelli perde i pezzi. Ieri mattina poco prima di mezzogiorno da alcuni metri del sottogronda dell’immobile posto all’inizio di via Maier si è staccata una grande quantità di calcinacci misti a asticelle di legno e paglia. Fortunatamente nessuno in transito in quel momento nonostante l’ora. Il crollo è avvenuto lungo la facciata principale, prospiciente la via per altro sempre molto frequentata anche dalla auto. La facciata è quella con i caratteristici portici con gli accessi al palazzo (chiuda tempo) ma anche a un laboratorio artigianale. Inoltre, i portici sono spesso utilizzati dai pedoni. Ma, ancora, lo stesso lato interessato al crollo tra la fontana e la salita di via Rusca è luogo di posteggio (abusivo) di auto. In quel momento, nessuna auto parcheggiata, nessun pedone in transito. Visto il luogo, l’evento poteva avere un esito per più tragico o quanto meno provocare seri danni, anche perché (durante l’estate) il breve tratto di strada da piazza Garbari a via Maier è solitamente luogo di feste: bancarelle, gazebo, tavoli e panche per gustare i piatti preparati dai volontari dell’Associazione Pescatori Fersina e Alto Brenta (si fa riferimento all’annuale appuntamento con la Festa dei Portoni).

Naturalmente, l’allarme è stato dato immediatamente con l’intervento della Polizia municipale e dei volontari dei vigili del fuoco di Pergine che hanno provveduto a transennare tutta la strada lungo la facciata delimitando uno spazio di un paio di metri. Libero il passaggio sotto i portici ai quali si può accedere da via Maier. L’evento di ieri mattina potrebbe avere qualche conseguenza sul “destino” del palazzo. Sull’immobile, un tempo dei nobili Gentili – Crivelli, era stata fatta valere la prelazione da parte della Provincia che nera era così divenuta proprietaria a tutti gli effetti. I servizi provinciali (Beni culturali eccetera) avevano provveduto a svuotarlo dei preziosi arredi e mobili che erano stati restaurati ed esposti in una mostra a Trento. Oggetti preziosi per le loro caratteristiche (ed ora custoditi dalla Provincia stessa) insieme ai rispettivi contenuti (bolle papali, documenti rarissimi) al sicuro nell’archivio storico.

Da qualche anno, la Provincia aveva consegnato l’immobile al Comune che tuttavia l’aveva lasciato chiuso al pubblico anche perché non proprio entro i limiti della sicurezza (dei solai e pavimenti). Solo qualche volta era stato aperto) e sempre vuoto, per limitatissime visite guidate. Più volte, all’indomani della “consegna”, l’amministrazione comunale aveva espresso seri dubbi sull’operazione anche perché l’edificio era ed è (come si è visto) abbisognevole di cure, oltre che di una destinazione d’uso. Finanziamenti milionari (si parlava di oltre 5 milioni) sono da tempo sul tavolo della Provincia. Le idee per un suo utilizzo erano e sono molteplici, ma tutte ferme in attesa di un intervento della Provincia. Forse (con il crollo) si potrà fare qualche.

Per inciso, era l’abitazione del conte Guido Crivelli, l’ultimo erede appunto della famiglia Gentili – Crivelli. Una famiglia questa, con alle spalle una lunga e interessane storia, che comprendeva personaggi celebri come prelati, amministratori, personalità. Una famiglia che era approdata a Pergine nel 1490. Il crollo del sottogronda del palazzo Crivelli (in centro storico) ricorda quello recente (ma non unico) che ha coinvolto un altro storico immobile: l’“ex albergo Cavalletto” in via Pennella (è di proprietà privata). Anche qui, crolli (periodici) transenne, pericoli e via dicendo.

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