Pergine. Sulle porte e nei locali sono affissi decine di avvisi che tentano di regolamentare l’afflusso degli utenti. Si parla di uffici pubblici, uffici postali, municipio, distretto sanitario e via dicendo. E proprio al distretto sanitario dove al mattino si effettuano i prelievi, sembra regnare gli assembramenti, la mancanza totale di quelle precauzioni di cui tanto si parla per evitare possibili contagi o quanto meno “contatti” ravvicinati. Si entra, si esce, senza una regola, se corsie di andate e ritorno, senza personale addetto al “filtro”, senza attese per il proprio turno. In sostanza, tutto come prima, nonostante i molteplici avvisi, con il personale sanitario a far fronte a una situazione di emergenza per un servizio delicato, quanto può essere quello appunto dei prelievi del sangue. Un’operazione questa che al mattino fin dalle 7 per proseguire poi con affollamenti vari anche fino alle 10, vede circolare molta gente, vista la richiesta.

I disagi si erano verificati già l’altro giorno con numerose lamentele, e si sono ripetuti ieri con altrettanti, disagi e proteste da parte degli utenti, proprio per i rischi che si possono evidentemente correre in questi frangenti. Manca sostanzialmente il personale che possa in qualche modo regolare gli accessi, mancano corsie, indicazioni, mancano le più elementari precauzioni e quindi anche il rispetto delle “restrizioni” per garantire l’utente. Tanto che ieri si invocava la presenza di vigili urbani, con il rischio delle ammende, pur nella impossibilità materiale di rispettare le regole. Situazione quindi paradossale proprio in un luogo sensibile dal punto di vista sanitario.

Tutto regolare invece, in altri luoghi sensibili, come all’ufficio postale di via Bortolamei, dove gli utenti erano fuori sotto il portico in attesa del proprio turno per entrare, scaglionati, a numero fisso, sempre per non creare problemi. R.G.