“Magnifica Piné”, la ricerca storica dedicata all’altopiano
BEDOLLO. Venerdì prossimo alle 20 al nuovo teatro comunale di Centrale si svolgerà un interessante appuntamento culturale, organizzato dal “Gruppo culturale Magnifica Piné”, che affronterà due temi....
BEDOLLO. Venerdì prossimo alle 20 al nuovo teatro comunale di Centrale si svolgerà un interessante appuntamento culturale, organizzato dal “Gruppo culturale Magnifica Piné”, che affronterà due temi. Gli interventi che verranno esposti sono stati denominati “Gamberi al Gardenal: stralci di vita economica della Magnifica Comunità di Piné nel ‘500” e “Il Conte di Mirafiori e la bella Rosina: fra mistero e realtà. La caccia sui monti di Piné, il campanile e la Chiesa di Regnana, il restauro dei dipinti di Onché Perzolli”.
Il primo intervento sarà a cura della dottoressa Lucia Oss Papot e del dottor Luciano Grisenti, mentre il secondo intervento sarà a cura dei ricercatori: dottor Nevio Casagranda, professor Vittorio Fabris, Tullio Broseghini ed Emanuela Santilli.
Gli organizzatori
Il “Gruppo culturale Magnifica Piné” è da tre anni che vede coinvolte persone con la passione e l’hobby della ricerca storica.
I temi della serata
Le due tematiche che presenteranno quest’anno si basano su documenti del passato, depositati alla biblioteca comunale di Baselga di Piné e consultabili sul sito del Comune di Baselga di Piné (le versioni in latino sono fornite di traduzione in italiano).
L’attività
«Poiché facciamo ricerca di vario genere – spiega Lucia Oss Papot, membra del gruppo culturale – questa sarà la terza occasione per diffondere ciò che abbiamo scoperto e approfondito. Il primo anno vedeva una presentazione sulla Magnifica Comunità Pinetana, che si estendeva dalla loc. Gabart al comune di Lona-Lases; lo scorso anno era dedicata a “Gli uomini in armi” dove venivano presentati gli estimi di tutta la Comunità; quest’anno invece faremo la serata a Centrale di Bedollo in quanto abbiamo preso in considerazione i documenti riguardanti la parte dell’Alta val di Piné e la vita sull’Altopiano nel 1500. Il primo intervento si chiama “Gamberi al Gardenal” in cui il titolo richiama il principe vescovo di Trento che era anche cardinale. Il secondo intervento riprende i documenti rinvenuti sulla toponomastica legata al Conte Mirafiori da Torino, il campanile ed i restauri ai dipinti interni della Chiesa di Regnana”. Infatti, la Chiesa Parrocchiale “Madonna delle Grazie”, eretta nel 1844, fino al 1889 non aveva il campanile per mancanza di fondi a disposizione. La storia riporta che il Conte Mirafiori donò alla frazione di Regnana 300 fiorini per costruirne il campanile. Il tutto per riconoscenza, in quanto “l’Eccellentissimo” era ordinario recarsi a caccia in zona Stramaiolo, alla località Campedei. Per quanto riguarda i dipinti interni della Chiesa, risalenti al 1950, sono del pittore trentino Onché Perzoli. Questo bene artistico è stato restaurato da poco dalla ditta Opus della pinetana Giorgia Giovannini, con la collaborazione di Cristina Pilati».