Levico prepara un futuro per gli alberghi dismessi 

Turismo e strutture. Il piano della giunta Beretta: si potrà chiederne il cambio di destinazione d’uso e potrebbero essere trasformate in residenze o foresterie per il personale di altri hotel


Beppe Castro


Levico terme. L’amministrazione comunale ha tra gli obiettivi di mandato, la ricerca e lo sviluppo di politiche che incentivino il recupero del patrimonio edilizio esistente e le operazioni di rigenerazione urbana che non comportino l’utilizzo di nuovo suolo. Partendo da questi principi, contenuti nelle linee di mandato del sindaco Gianni Beretta, negli ultimi mesi l’amministrazione levicense si è messa al lavoro per studiare misure incentivanti per il recupero degli alberghi dismessi. In effetti basta farsi un giro in centro città e avere un impatto visivo importante quando ci si ritrova accanto a questi imponenti hotel abbandonati. Tutto ciò dimostra come in passato Comune e Provincia abbiano abdicato alla funzione di controllo del territorio. Ma adesso l’amministrazione Beretta vuole voltare pagina dando nuova vita agli hotel chiusi.

Gli obiettivi fissati sono: l’adeguamento delle strutture, l’ottenimento di elevate prestazioni di efficientamento energetico, il recupero di situazioni in stato di degrado ed abbandono, applicazione di criteri progettuali e costruttivi orientati alla biocompatibilità e/o ecosostenibilità e infine il complessivo miglioramento dell’offerta ricettiva. In attesa della ratifica da parte del consiglio comunale e della successiva variante al Prg, l’assessore all’Urbanistica Emilio Perina traccia la Levico del futuro: «Sarà una mini rivoluzione che riguarda gli hotel dismessi per i quali si potrà chiedere il cambio di destinazione d’uso, con possibilità di mantenere l’impronta turistica o ripristinare la destinazione originaria. Faremo un censimento per catalogare le varie tipologie delle strutture ricettive e poi tracceremo le linee guida anche per le indicazioni per la variante al Prg. Successivamente ci occuperemo della salvaguardia degli alberghi soprattutto per quelli del centro e del lungolago. Per gli hotel dismessi cercheremo di addivenire ad un accordo con i privati per il cambio di destinazione d’uso. Alcune strutture potrebbero diventare delle foresterie per il personale dipendente degli hotel, altre trasformate ad uso residenziale visto che il mercato è cambiato a Levico e il turismo di oggi è più da “mordi e fuggi”. Si andrà dunque verso una riduzione della ricettività ma sarà aumentata la qualità. Questa è l’impronta turistica che vuole dare il Comune lavorando ancora meglio sulla ricettività di montagna e anche termale con l’area wellness, progetti che sicuramente aumenteranno la vocazione turistica di Levico rendendola più appetibile sul mercato. Naturalmente questo balzo in avanti deve essere fatto compatibilmente con il miglioramento dei servizi perché alzare la qualità e ricevere più turisti significa anche avere spazi ampi di parcheggio e quant’altro».

A Levico ci sono hotel chiusi da tanti anni che hanno depositato la licenza ma gli stessi sono considerati alberghi dal punto di vista urbanistico mentre solo uno ha cambiato la destinazione d’uso passando a residence. Tra le strutture più imponenti chiuse vanno sicuramente annoverati gli alberghi Panorama, Europa, Miralago, Pace, Rocca, Due Laghi, edifici da tempo lasciati in balia di vandali e vagabondi.

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