«Giusto pensare alla famiglie ma serve sviluppo economico» 

Pergine non è turistica. Prosegue il dibattito sul provvedimento della giunta provinciale. Aldo Luchi candidato sindaco  del centrodestra: «Le due esigenze devono essere confrontate per trovare una soluzione condivisa che porti serenità sociale»



Pergine. «Il tema delle aperture domenicali è allo stesso tempo una delle questioni più critiche e dibattute. D’altra parte si tratta di un argomento difficile da affrontare, con diversi aspetti che non possono essere trascurati». Inizia così, Aldo Luchi, candidato sindaco del centrodestra alle prossime elezioni comunali, il proprio intervento in merito, appunto, alla classificazione di Pergine come Comune “non turistico”. Tema sul quale, su questa stessaq pagina del Trentino nei giorni scorsi erano interventi, prima Roberta Bergamo candidata sindaca del Patt, poi Giuseppe Facchini, candidato sindaco del centrosinistra.

Priorità contrapposte

Aldo Luchi quindi afferma che «si possono identificare due possibili scenari: dare priorità all’aspetto “sociale”, alla condivisione del tempo, dei sentimenti e delle esperienze con chi ci è più caro; dare priorità all’aspetto lavorativo, fornendo più opportunità di lavoro e favorendo lo sviluppo economico». E poi sottolinea che questi «due aspetti non sono completamente antitetici», ma anche che «in ogni caso è inevitabile dare la priorità a uno o all’altro, e qualsiasi direzione si preferisca si finirà per sollevare le critiche dell’altra parte».

Aldo Luchi quindi approfondisce i concetti: «Le scelte sociali e di pari passo quelle economiche devono senz’altro essere prese con il confronto tra il pensiero politico/sociale e le necessità economiche. Un confronto che deve essere costante, continuo e propositivo. Il confronto però deve essere ricercato e stimolato anche tra le realtà politiche locali e la realtà politica centrale. Il confronto deve senz’altro essere critico ma, sopra ogni cosa propositivo. Tutti sono in grado di criticare, basta negare, ma pochissimi associano alla critica anche la proposta di risoluzione, una proposta in alternativa».

Dialogo tra amministrazioni

Luchi quindi sottolinea che «ci deve essere più propositività di vedute tra le istituzioni locali, che conoscono perfettamente il territorio che amministrano, e l’amministrazione “centrale” che può trovare nelle prime un punto di riferimento per soddisfare le necessità locali di programmazione dello sviluppo sociale ed economico del territorio. Io penso ci sia la necessità di amministratori locali che con umiltà e rigore raccolgano le esigenze della gente del territorio che amministrano, ascoltando e confrontando, per poi discutere e condividere, sempre in maniera costruttiva, le necessità, le aspettative, e perché no anche i sogni delle persone del proprio territorio con chi programma la macro-socialità, la macro-economia. Sono convinto che questo non c’è più».

Le responsabilità locali

E quindi il candidato sindaco punta il dito nei confronti di una «politica a livello locale ormai non ascolta più i desideri della sua gente, non propone, impone e ottusamente non dialoga propositivamente neanche con chi dovrebbe concertare il tutto, la realtà politica provinciale. Si può così immaginare come anche chi è preposto a soluzioni generali abbia difficoltà a proporre indirizzi che incontrino la volontà delle persone dei singoli territori se queste soluzioni arrogantemente non vengono portate in confronto».

Soluzioni condivise

Luchi quindi, partendo da una citazione «In medio stat virtus, dicevano gli Aristotelici», afferma che «le esigenze sociali e quelle economiche devono essere confrontate, e le stesse devono confrontarsi tra di loro, per trovare una soluzione condivisa che rispetti la vita sociale delle famiglie ma nello stesso tempo che permetta alle famiglie la tranquillità economica per vivere il sociale con più serenità. E’ da condividere, indubbiamente, la voglia di avere il tempo e lo spazio da utilizzare per la vita con i propri cari; tuttavia è senz’altro necessario anche un apparato economico che dia benessere e tranquillità alle persone in maniera che esse possano vivere pienamente la socialità, la vita, gli obbiettivi con/dei propri familiari che sono senz’altro gli obbiettivi della comunità». E quindi puntualizza che «il sindaco deve con sensibilità raccogliere gli indirizzi della gente che rappresenta e con propositività e sicurezza portare le richieste a chi ha bisogno di queste “sollecitazioni” per poter prendere decisioni comunitarie. Senza questo lavoro di fondazione alla base non si può costruire l’edificio sociale multipiano». E quindi conclude: «Umiltà e capacità di ascolto, intelligenza di elaborazione, voglia e impegno di portare avanti in maniera propositiva il confronto con lo stato generale del progetto. Non è senz’altro semplice ma è un impegno che deve essere assunto con onore e umiltà dal rappresentante della comunità»













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