Anche Sant’Orsola piange padre Paoli, il suo “papa bianco”

Sant’orsola. Comunità in lutto anche a Sant’Orsola per la scomparsa di padre Ilario Paoli, frate cappuccino scomparso a Rovereto nei giorni scorsi, tra le vittime del Coronavirus. Avrebbe compiuto 90...



Sant’orsola. Comunità in lutto anche a Sant’Orsola per la scomparsa di padre Ilario Paoli, frate cappuccino scomparso a Rovereto nei giorni scorsi, tra le vittime del Coronavirus. Avrebbe compiuto 90 anni a fine aprile. Aveva iniziato il proprio apostolato in ospedale a Mantova, poi a Rovereto e infine a Trento. Laureato in filosofia da anni dimorava al convento dei Padri cappuccini di Arco. Di carattere mite e umile si recava spesso in val di Gresta per officiare la messa. Ed era ben voluto anche qui (dove lo chiamavano “il papa bianco”) per la sua figura che richiamava quella di un Papa. I familiari tutti a Sant’Orsola lo ricordano con affetto, per le sue frequenti visite: si recava agli Odomi, una località che prediligeva, visitando poi tutti gli anziani per portare una parola di conforto. Lo ricordano per due passioni: i canarini (ne aveva sempre in camera) e i rosari realizzati con i semi che trovava in giardino. Anche il fratello Paolino era frate cappuccino e insieme erano a Rovereto anche se con ruoli differenti. Immancabili alle feste del loro paese e in particolare a quella degli anziani cui partecipavano con entusiasmo.

Padre Ilario è deceduto nel convento di Santa Caterina appunto a Rovereto, dove ha praticamente sempre operato. Ma padre Ilario è ricordato soprattutto per il grande impegno in ospedale. Pronto a visitare gli ammalati, a portare una parola di conforto, a trascorrere qualche momento con gli anziani, a celebrare la messa nella cappella. Spiritualità, umanità e fede lo hanno accompagnato per tutti questi lunghi anni di apostolato. Per questo era benvoluto e e accolto sempre con gioia e affetto ovunque andasse. R.G.













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