i protagonisti

Per il 38enne noneso Manuel Dalrì l’agricoltura è una scelta di vita

Dopo quasi vent’anni di lavoro come operaio la scelta di svoltare professionalmente e prendere in affitto 12mila mq di terra dedicandosi alla frutticoltura: «Il mio sogno è costruire un futuro per mio figlio»


Carlo Bridi


PAVILLO (VILLE D’ANAUNIA). Un giovane della Valle di Non ritornato all’agricoltura a tempo pieno dopo ben 18 anni di lavoro presso terzi, mentre all’agricoltura dedicava solo il suo tempo libero, ferie comprese. Manuel Dalrì, 38 anni di Pavillo, è il protagonista di questa domenica.

Come molti altri giovani della valle, Manuel ha frequentato l’ENAIP di Cles, per poi dedicarsi subito al lavoro, alla Tecnica di Cles, e successivamente presso altre aziende, fino all’età di 36 anni. A quel punto, due anni fa, la svolta professionale della sua vita: si licenzia e prende in affitto un terreno di 12mila metri quadrati, e dopo un anno reimpianta completamente il terreno in affitto con varietà che sono parzialmente resistenti alle malattie come la ticchiolatura e che se coltivate con grande professionalità non hanno problemi di alternanza, com’è la Fuji. Ma sentendosi carente di formazione agricola Manuel ha chiesto ed ottenuto l’iscrizione al corso delle 600 ore organizzato da FEM, e dopo il primo anno ha presentato la domanda per l’ottenimento del premio d’insediamento del quale ha già incassato l’acconto che è servito per il rinnovo del frutteto preso in affitto. Ora, inizia il secondo anno del corso, che Dalrì ritiene «molto interessante e dove c’è molto da imparare»; con il conseguimento del brevetto professionale potrà avere il saldo del premio d’insediamento.

Nel 2022 ha aperto la partita IVA e ora è impegnato a tempo pieno in quanto la sua azienda viene coltivata assieme quella del padre Lorenzo e a quella del fratello. «In questo modo – afferma – riusciamo a fare ottime economie di scala, con un solo parco macchine e un solo set di attrezzature. In totale l’azienda che coltiviamo raggiunge i 9 ettari e coltiviamo tutte le principali varietà di mele della valle, comprese anche alcune varietà club suggerite da Melinda, che per la verità non stanno dando – secondo Manuel – risultati positivi, tant’è che c’è qualcuno che pensa già di estirparle. «Noi – precisa – ci troviamo in una zona vocata alla Fuji, ottima dal punto di vista qualitativo e quantitativo, per cui puntiamo molto su questa varietà, anche perché maturando scalarmente, dopo la Golden Delicious, ci dà dei tempi di raccolta molto più diluiti permettendoci di pianificare meglio il raccolto».

I motivi della scelta

Alla domanda del perché la scelta di darsi all’agricoltura a quasi 40 anni, è articolata la risposta: «Innanzitutto perché dopo 18 anni ero stufo di lavorare sotto padrone e poi perché lavorare per se stessi, anche se talvolta è più faticoso, ti da molte più soddisfazioni, quando vedi il bel raccolto, come quest’anno, frutto del tuo lavoro, che nella nostra zona, gelate e grandinate a parte, danno ottimi risultati. La resa media è di 800 quintali ad ettaro, solo la Renetta Canada che ha di norma una produzione inferiore, quest’anno, ha visto un calo di produzione del 50%. Come detto la produzione è stata molto bella, ma da qualche anno abbiamo il problema del colore perché i cambiamenti climatici fanno si che non si assista alle belle escursioni termiche dopo meta agosto che portano la frutta alla classica fiammetta rossa per la Golden e a una bella colorazione per tutte le varietà colorate o striate come in passato, al punto di compromettere il colore fondamentale per il frutto delle diverse varietà. Quest’anno è andata meglio».

Progetti futuri e sogni nel cassetto

Fra i progetti futuri Manuel vede la possibilità di ampliare l’azienda con terreni presi in affitto, oppure acquistati, se si troveranno; ma anche rinnovare costantemente i frutteti, sempre con le varietà classiche Fuji in testa. «A 38 anni – confida Manuel – il sogno nel cassetto è di consolidare l’azienda in modo che anche mio figlio, che ora ha 10 anni, possa vedere nella frutticoltura la sua professione». In Valle di Non un nervo scoperto è quello delle costanti denunce delle associazioni ambientaliste sull’uso dei fitofarmaci: «Noi – afferma Manuel – abbiamo adottato diversi accorgimenti: innanzitutto cerchiamo di trattare il meno possibile e ci siamo dotati di attrezzature (atomizzatori) di ultima generazione che riducono quasi a zero la dispersione di prodotto e il problema della deriva».

Agricoltura biologica

E al pensiero della trasformazione dell’azienda in agricoltura biologica, Dalrì risponde così: «Viste le esperienze degli amici che hanno scelto il biologico, e che ora sono seriamente orientati a tornare indietro, ritengo che non sia il caso. Purtroppo il biologico non ha avuto dai consumatori l’attenzione che avrebbe meritato. Preferiamo coltivare con il metodo dell’agricoltura integrata puntando su varietà come la Fuji poco sensibile alla ticchiolatura. Le mele vengono conferite a UNIFRUTTA Nanno, socio di Melinda, che lavora bene, ma purtroppo nell’ultimo anno ci siamo trovati ad affrontare degli aumenti dei costi di produzione che hanno assorbito buona parte del reddito incassato. Va però riconosciuto che se tu conferisci una produzione perfetta e ben colorita anche la remunerazione è più che soddisfacente».

L’hobby e la famiglia

Coltiva sia l’hobby della caccia che della pesca. Manuel è sposato con Lucia che però ha la sua professione e che dà una mano in azienda solo durante il periodo di ferie e di tempo libero.













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