LE ALTRE AGGRESSIONI

Orso in Trentino, quando l'incontro col plantigrado è finito male: i precedenti

Da Daniele Maturi ad Angelo Metlicovec ed il caso di Wladimir Molinari 



TRENTO. Era il Ferragosto del 2014 quando è arrivata la prima segnalazione di un uomo aggredito d un orso in Trentino. «Mi ha atterrato colpendomi con le unghie alla schiena e poi mi ha bloccato a terra. Sono stati momenti terribili» così Daniele Maturi ha raccontato il suo incontro con Daniza con il corpo segnato dai 40 punti che gli erano stati messi per chiudere le ferite provocate dall’orso. «Ho visto i cuccioli di orso - raccontava Maturi- che dormivano a 5-6 metri di distanza da me. E ho cercato di allontanarmi». Poi l’attacco dell’orsa.

Nel giugno dell’anno successivo, a finire in ospedale a causa dell’aggressione dell’orso era stata Wladimir Molinari. Kj2 l’orsa “colpevole”. «Ho avuto paura di morire. Mi voleva uccidere ». Era sconvolto, l’allora 45enne podista di Cadine, subito dopo l'aggressione. Lui stava correndo su una strada forestale in località Pozza degli Spini tre o quattro chilometri sopra l'abitato di Cadine assieme al suo cane. Prima una zampata, poi un morso alla testa, poi altre zampate al tronco e alle braccia.

Due anni dopo, il caso di Angelo Metlicovec. Era il 23 luglio del 2017 e il 69enne stava passeggiando con il suo cane lungo un sentiero molto frequente su un lago di Terlago, sotto il massiccio della Paganella, quando si è trovato improvvisamente un tu per tu con un orso. All’ospedale ha subito due interventi, il primo alle gambe, il secondo al braccio sinistro. «Ho sentito dei rumori alle mie spalle - ha raccontato - e mi sono trovato davanti all'animale. Si è alzato sulle zampe posteriori. Non hai idea di cosa significhi trovarsi con l'orso così vicino. Nemmeno il tempo di capire quello che stava succedendo e mi ha buttato per terra».













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