Dillo al Trentino

Quando la svolta per il paese è pericolosa (anche per colpa dei meli)

La segnalazione: «Il bivio per entrare nell’abitato di Termon è a rischio e la vista è praticamente ostruita». Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it oppure mandateci un messaggio in direct sulla nostra pagina Facebook

LA MAPPA INTERATTIVA DELLE SEGNALAZIONI

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CAMPODENNO. Le strade trentine hanno mediamente un ottimo stato di manutenzione (provare a guidare nelle altre regioni montane, per conferma) ma i pericoli per la viabilità non mancano.

A volte, a creare situazioni di pericolo sono gli stessi automobilisti, intenti a fare manovre per velocizzare i tempi sugli incroci anche a scapito degli altri veicoli, come nel caso della rotatoria di Dermulo o nel caso del semaforo di via della Cervara a Trento, casi di cui ci siamo occupati recentemente su “Dillo al Trentino”.

A volte, invece, è la conformazione stessa dell’incrocio ad essere pericolosa. Se poi ad un incrocio pericoloso ci aggiungiamo anche una curva con la vista ostruita dai meleti, ecco che la situazione di rischio aumenta ancora.

È il caso dello svincolo di ingresso per entrare in via Santa Barbara a Termon, nel Comune di Campodenno, come ci segnala Stefano che ha inviato una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it raccontando con dovizia di particolari cosa sta accadendo.

LA MAPPA INTERATTIVA DELLE SEGNALAZIONI

Scrive Stefano: «Buongiorno redazione di Dillo al Trentino, all'ingresso dell'abitato di Termon, nel comune di Campodenno, al km 9+400 circa della Sp67 c’è lo svincolo per entrare in via Santa Barbara ed al centro del paese.

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Provenendo da Cunevo verso Campodenno le auto arrivano a grande velocità, e la situazione è molto pericolosa in quanto la visuale sia per chi arriva da tale direzione che, soprattutto, per chi svolta per entrare in paese. La visibilità è infatti quasi completamente interdetta da un filare di meli che sono stati piantati in posizione palesemente troppo vicina alla strada, oscurando la visuale sia verso monte che verso valle e costringendo gli automobilisti a cercare di cogliere in mezzo alle foglie l'arrivo di un mezzo in direzione contraria.

Sappiamo che in val di Non gli alberi di melo ed il profitto hanno sempre la meglio sulle persone e sulle regole, che sono fatte su misura dei contadini e, anche quando ci sono vengono regolarmente calpestate senza che nessuno intervenga.

Avevo già sottoposto la questione al sindaco di Campodenno, il quale mi ha fornito una risposta surreale, che potremmo riassumere in: “Sappiamo che la posizione in cui le piante sono posizionate non è legale, ma né noi né il Comune possiamo farci niente. Comunque le piante sono vecchie e, tra qualche anno il contadino dovrà estirparle. Quando farà il nuovo impianto speriamo di riuscire a non fargliele piantare nuovamente così vicino alla strada”. Grazie sindaco, grazie servizio strade.

La cosa ancor più grottesca è che ogni tanto vediamo il proprietario del fondo percorrere la strada provinciale contromano per irrorare le piante direttamente dove gli è più comodo. Ovviamente fa questa cosa la mattina prestissimo, ma vi lascio immaginare cosa succedesse se arrivasse qualcuno proprio in quel momento.

Tengo molto al fatto che pubblichiate questa mia segnalazione, in modo che nel caso in cui ci sia un incidente grave - perché è solo questione di fortuna se ancora non è successo -, le responsabilità siano chiare. Segnalo che già di suo quel tratto è pericoloso, appena il 5 ottobre proprio su tale curva c'è stato un incidente che solo casualmente non è stato mortale, con il rovesciamento di un trattore con rimorchio. E anche il 27 marzo 2012 vi fu un incidente mortale, esattamente sotto quella che sarebbe diventata casa mia quattro anni dopo.

Di sicuro non nutro molte speranze sul fatto che il padrone del fondo sia finalmente costretto ad abbattere il filare pericoloso», conclude Stefano.

Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it oppure mandateci un messaggio in direct sulla nostra pagina Facebook.













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