TRENTO

«Nelle stazioni dei treni poche le precauzioni»

L'allarme di Lucia Coppola: «Fase 3 non significa normalità. Si tratta della fase più complessa in cui sono fondamentali, forse più di prima, i comportamenti e il senso di responsabilità»



TRENTO. «Fase 3 non significa normalità. Si tratta della fase più complessa in cui sono fondamentali, forse più di prima, i comportamenti e il senso di responsabilità». Lo dice la consigliera provinciale Lucia Coppola che ha presentato un’interrogazione per chiedere come si sta combattendo il virus nelle stazioni ferroviarie trentine.

«Ho ricevuto segnalazioni che fino ad oggi nulla è cambiato alla stazione ferroviaria di Trento. La gente sosta nell’atrio e sulle pensiline anche in gruppi o comunque molto ravvicinati, usa l’ascensore, senza alcun tipo di controllo. Non esistono disinfettanti per le mani. Insomma nessuna delle precauzioni che ci si aspetterebbe in un momento di ripresa dei viaggi e quindi di aumentata necessità di potenziare le misure di prevenzione sanitaria al fine di evitare la recrudescenza del Coronavirus». Tutte questioni per le quali la consigliera chiede lumi a Fugatti.













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