Mountain bike in montagna, la Sat di Trento: rivedere le leggi per garantire il rispetto dei divieti
Oggi l’incontro con la giunta provinciale. La presidente Facchini: “Tenere conto che in montagna c’è sempre più gente”
TRENTO. "Abbiamo richiesto al presidente della Provincia Maurizio Fugatti e alla Giunta di rivedere alcune leggi provinciali relative alla rete di circolazione sui sentieri alpini con mezzi meccanici e sulla rete per l'escursione in mountain-bike, in ragione del cambio di approccio della cittadinanza nei confronti della montagna". Così, la presidente della Sat Anna Facchini, in occasione della seduta di Giunta organizzata nella sede dell'associazione oggi (12 novembre) a Trento.
Facchini ha spiegato che le leggi provinciali di cui si chiede una riforma sono la 22 del 2012 e la numero 8 del 1993. La richiesta si lega al maggior carico antropico sui sentieri alpini registrato nel corso degli ultimi anni, al fine di garantire il rispetto di divieti e interdizioni. La Sat conta attualmente 25.000 soci, possiede 24 rifugi alpini e cura, in accordo con la Provincia di Trento, la manutenzione di quasi 6.000 chilometri di sentieri.
Attenzione al problema è stata assicurata sia da Fugatti, sia dal vicepresidente con delega all'ambiente Mario Tonina.