Legittimo il decreto provinciale di abbattimento dei lupi in Lessinia
Il Tar ha respinto il ricorso degli animalisti, Fugatti: «Ribadito che abbiamo operato nel pieno rispetto della normativa europea». A Trento oggi pomeriggio manifestazione pro lupi (e orsi) di Centopercentoanimalisti
VIDEO I quattro cuccioli in Lessinia avvistati nel settembre 2025
ASSOCIAZIONI «Lupi fondamentali per l’equilibrio dell'ecosistema»
Dopo il no alla richiesta di sospensione immediata pronunciato prima dal Tar e quindi dal Consiglio di Stato, c'è un nuovo punto a favore per la Provincia nel contenzioso sul decreto di abbattimento di due lupi in Lessinia.
Nel giudizio di merito, il Tar di Trento ha rigettato il ricorso di alcune associazioni animaliste contro il provvedimento adottato dal presidente della Provincia, con il parere positivo di Ispra, ed in linea con quanto previsto dalla normativa europea e dalla legge provinciale 9 del 2018, per il prelievo di due esemplari.
La vicenda è legata alle numerose predazioni avvenute a Malga Boldera, ai conseguenti danni agli allevatori nonché al successivo intervento disposto dai vertici provinciali.
Nella sentenza - comunica la Provincia - il collegio di giudici presieduto da Alessandra Farina ha confermato "la sostenibilità della misura adottata, indicata quale idonea e necessaria in un contesto valutato come di urgenza e di particolare criticità, a fronte dello stato di conservazione soddisfacente della popolazione di lupi nella stessa provincia".
Il presidente Maurizio Fugatti commenta favorevolmente l'esito della sentenza del Tar: "Viene ribadita la legittimità dell'operato della Provincia, che nel pieno rispetto della normativa europea è intervenuta nel contesto di Sega di Ala per la tutela dell'agricoltura di montagna e degli operatori che devono poter lavorare in sicurezza e serenità.
Allo stesso tempo, la Provincia è attenta al tema della presenza del lupo con riferimento anche agli altri territori del Trentino, avendo sempre come primi obiettivi la tutela della sicurezza pubblica e quindi delle attività legate all'economia di montagna", conclude Fugatti.
Di parere opposto associazioni come Centopercentoanimalisti, che oggi ha dato vita a una manifestazione a Trento e poi ha diffuso un comunicato: «Come era prevedibile, l'uccisione di Lupi nei Lessini decisa a Trento ha dato il via a una serie di folli richieste anche nel Veneto.
Le richieste che vanno dall'abbattimento mirato all'eradicazione (sterminio) totale.
Il tutto accampando cifre iperboliche e del tutto assurde di attacchi al bestiame attribuiti ai lupi. Unico scopo: accontentare cacciatori e allevatori, che spesso sono le stesse persone.
Affermiamo una volta di più - prosegue l'associazione animalista - che gli animali liberi sono patrimonio di tutti, e non devono esser sacrificati a squallidi interessi locali. Nel pomeriggio di lunedì 13 ottobre, militanti del movimento Centopercentoanimalisti, travestiti da frati, si sono recati in centro a Trento con un cartello, e hanno chiesto ai bambini con i genitori e studentesse in transito, cosa ne pensassero dei lupi e degli orsi. Ovviamente tutti d'accordo sulla loro difesa. A tutti gli “intervistati” sono state regalate delle caramelle, molto gradite.
Già che c’erano, i militanti si sono recati prima in piazza Dante e dopo al Casteller e hanno affisso uno striscione per la liberazione del povero Papillon», si conclude la nota diffusa suo social.