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Lavoratori stranieri in Trentino, nel 2021 rimesse per 54 milioni ai Paesi d’origine

Aumento del 10,5% rispetto al 2020, negli ultimi 5 anni +55,7%



TRENTO. Nel 2021 ammonta a 54,1 milioni di euro le quantità di denaro inviato nei Paesi d'origine dai migranti che vivono in Trentino. L’aumento rispetto all'anno precedente è del 10,5%. La variazione 2016-2021 ammonta invece a +55,7%. Lo afferma, dopo aver elaborato dati della Banca d'Italia, la Fondazione Leone Moressa, che ha fotografato la situazione alla fine del 2021.

Secondo i ricercatori della Fondazione - ripresi dal Cinformi - "le rimesse rappresentano la prima forma di sostegno degli immigrati allo sviluppo dei Paesi d'origine. Anche nell'anno della pandemia, nonostante il calo dell'occupazione, gli immigrati hanno continuato a sostenere le famiglie in patria. I flussi sono addirittura aumentati, parallelamente alla riduzione delle possibilità di movimento".

Più in generale, le rimesse inviate dagli immigrati residenti in Italia a sostegno delle famiglie nei Paesi d'origine sono in costante aumento dal 2017. Il volume complessivo si avvicina al picco massimo registrato nel 2011 (8 miliardi). Nel 2021 registrano un +12,2% rispetto all'anno precedente e un +46,3% rispetto al 2016. Anche l'incidenza sul PIL torna a crescere (0,44%).

Il primo Paese di destinazione è il Bangladesh con 873 milioni di euro (11,3% del totale). Seguono Pakistan e Filippine. Calano invece i flussi verso l'Est Europa, in particolare Romania (-8,5%), Ucraina (-8,0%) e Moldavia (-7,3%). In questo caso - afferma la Fondazione Leone Moressa - è probabile che la riapertura delle frontiere abbia fatto ripartire i viaggi su strada degli immigrati, che spesso portano con sé regali o denaro per la famiglia. Durante il lockdown, invece, l'invio di denaro era rimasto l'unico strumento di sostegno. 













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