Calavino dice addio a Maria Antonietta, riferimento sociale

Calavino. Purtroppo anche a Calavino il Coronavirus ha lasciato il segno, portandosi via Maria Antonietta Gianordoli, novantenne che ha dato molto alla sua comunità. È stata innanzitutto l’impiegata,...



Calavino. Purtroppo anche a Calavino il Coronavirus ha lasciato il segno, portandosi via Maria Antonietta Gianordoli, novantenne che ha dato molto alla sua comunità. È stata innanzitutto l’impiegata, per molti decenni, dell’ufficio postale del paese, in passato uno dei luoghi più frequentati soprattutto dagli anziani e dove Maria Antonietta aveva quasi un ruolo “sociale” scambiando quattro parole con le persone sole, di cui diventava un’apprezzata interlocutrice. Chiuso l’ufficio e dopo la meritata pensione, dedicava parte del tempo al volontariato sociale sia a favore della parrocchia (in particolare per i bisogni della chiesa e l’organizzazione del vaso della fortuna per la “sagra”) e in generale per i più bisognosi col sostegno in varie iniziative, a partire dalla frequenza settimanale alla Casa della Giovane di Trento e alla Casa di riposo di Cavedine.

Persona attiva e indipendente, oltre all’impegno sociale coltivava un profondo interesse per la cultura: costante frequentatrice della biblioteca, partecipava ai corsi dell’Università della terza età e non mancava mai agli incontri culturali che si tenevano in paese. L’altra grande passione era il senso di appartenenza al ceppo dei Gianordoli Ciroi di Calavino e lei, ultima rappresentante del nucleo originario, cercava di stimolare il sentimento nei nipoti e parenti, con i quali aveva un continuo e costante rapporto. Negli ultimi giorni di vita (ricoverata all’ospedale di Arco), non ha voluto mancare di telefonare alle nipoti Graziella, Beatrice, Patrizia, Gabriella e Franca, per ringraziarle del loro affetto e attaccamento dimostratole come per una seconda mamma. M.B.

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